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Pier Lorenzo Pisano vince il 56° Premio Riccione per il Teatro e a dicembre arrivano gli UBU

Domenica 3 ottobre, al Palazzo dei Congressi di Riccione, si è celebrata con una grande partecipazione di pubblico la cerimonia finale del 56° Premio Riccione per il Teatro, il più prestigioso concorso italiano di drammaturgia. La serata, giunta al termine di un weekend di incontri, proiezioni e performance, è culminata con la proclamazione dei vincitori, scelti da una giuria composta da Lucia Calamaro (presidente), Stefano Accorsi, Claudio Longhi, Isabella Ragonese e Graziano Graziani, conduttore sul palco insieme all’attrice Maria Laura Palmeri.
Assegnato con cadenza biennale all’autore di un testo teatrale italiano ancora non rappresentato in pubblico, il Premio Riccione per il Teatro (5000 euro) è andato a Pier Lorenzo Pisano per Carbonio. “L’autore crea, in pochissimi movimenti scarni e ironici, un impianto simbolico di potenza esponenziale” scrive la giuria nelle sue motivazioni. “Un uomo ha avuto un incontro – forse – con un alieno. L’alieno ha la particolarità di non essere composto minimamente da molecole di carbonio, la sostanza alla base della vita sulla Terra. […] Tra umano ed extraumano, Pisano inquadra il conflitto tra cura dell’interesse collettivo e felicità personale, spingendolo fino all’esito della catastrofe, sullo sfondo di una dimensione animale da cui l’homo sapiens non riesce mai davvero ad emanciparsi.”

In finale Pisano ha superato Francesco Alberici (Bidibibodibiboo), Christian di Furia (Flusso), Maurizio Patella (Il fenomeno Laplante) e Luca Viganò (L’incrocio delle righe). Per tutti loro il percorso del Premio Riccione non si conclude con la serata di premiazione. Sia il vincitore che gli altri finalisti nei prossimi mesi sono infatti chiamati a presentare un progetto di produzione per l’allestimento scenico del testo presentato in concorso. Il progetto migliore si aggiudicherà un premio di produzione da 15.000 euro, assegnato per favorire la trasformazione dei testi in veri e propri spettacoli teatrali.
Organizzato da Riccione Teatro con il supporto del Ministero della Cultura, della Regione
Emilia-Romagna e del Comune di Riccione (ente socio di Riccione Teatro, insieme ad ATER Fondazione), il Premio Riccione – sostenuto anche dal contributo del Gruppo Hera – riserva un riconoscimento a sé agli autori under 30, il prestigioso Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” (3000 euro). Ad aggiudicarsi questa categoria di concorso è stato Nicolò Sordo con Ok Boomer. Anch’io sono uno stronzo, testo “commovente, ironico, spiazzante; perché stai immediatamente dalla parte del protagonista, un adolescente simpatico che vorrebbe le Nike Air ma è invaso dal dubbio del possedere; ma stai anche dalla parte del padre, comunista vecchio stile, alcolizzato come tutti i delusi, anticonsumista arrabbiato, con un nemico chiaro: i centri commerciali”.

In finale Sordo ha superato Fulvia Cipollari (L’esperimento di Young), Eliana Rotella (Corpora), Francesco Toscani (Claustrofobia dei cieli) e Giulia Trivero (Edera). Tutti i finalisti partecipano anche in questo caso all’assegnazione di un premio di produzione (10.000 euro).
Come accade in ogni edizione dal 2011, per ricordare una delle figure storiche del Premio Riccione, tra tutti i finalisti delle due categorie è stato selezionato anche il vincitore della menzione speciale “Franco Quadri” (1000 euro). Riservata al testo che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria, la menzione è andata a Flusso di Christian di Furia, “un autore che crede fermamente nella potenza espressiva della lingua, pur inquadrandola con sapienza all’interno della sua dimensione teatrale”.

Il legame profondo tra Riccione e Franco Quadri è stato sancito anche da un importante annuncio: di comune accordo con l’associazione Ubu per Franco Quadri, il 13 dicembre prossimo la città di Riccione ospiterà la serata di consegna dei Premi Ubu, gli Oscar del teatro italiano. Intanto, durante la serata di premiazione del Premio Riccione, Quadri e Pier Vittorio Tondelli sono stati al centro di due commoventi omaggi a cura di Anna Bandettini e Paolo Landi, che hanno ricordato questi due storici compagni di viaggio del Premio scomparsi rispettivamente dieci anni fa e trent’anni fa. Il finale della serata è stato invece affidato al trio musicale composto da Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite, che con il concerto L’anno che verrà hanno simbolicamente aperto l’anno di celebrazioni riccionesi in vista del Centenario della città (19 ottobre 2022).

Va infine segnalata l’assegnazione fuori concorso del Premio speciale per l’innovazione drammaturgica, attribuito per il terzo anno a una personalità capace di aprire nuove prospettive al mondo del teatro. A decidere i vincitori è stato un comitato scientifico formato dai critici Lorenzo Donati, Maddalena Giovannelli, Rossella Menna, Andrea Pocosgnich e Francesca Saturnino. Il premio è stato assegnato al drammaturgo, attore e regista Alessandro Berti “per la determinazione costante nell’affrontare le questioni più urgenti del nostro presente senza mai scindere la dimensione politica da quella intima, ma anzi rintracciando attraverso la scrittura i nessi sostanziali che legano pubblico e privato”.

(Foto di Guido Mencari)

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