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Piattaforma Ivana sprofonda in Adriatico, Croatti (M5S) interroga ministero

Il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti, ha presentato una interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello Sviluppo Economico in merito alla piattaforma Ivana D, inabissatasi sul fondo dell’Adriatico lo scorso 5 dicembre.

La piattaforma per lo sfruttamento di idrocarburi e gas “Ivana D”, facente parte del campo “Ivana”, costituito da 6 piattaforme connesse tra loro, installata nel nord dell’Adriatico ad una cinquantina di chilometri al largo di Pola (Istria, Croazia) al limite della linea che divide le acque territoriali croate da quelle italiane, è stata scardinata dalle forti folate di vento e ritrovata dopo qualche giorno sul fondo del mare Adriatico a oltre 40 metri di profondità.

L’associazione Greenpeace ipotizza il possibile sversamento di idrocarburi dopo affondamento della trivella in Adriatico rilanciando l’indagine condotta dall’associazione di volontariato ambientale Cova Contro, in cui sono stati analizzati i dati prodotti dal telerilevamento satellitare dell’Agenzia spaziale europea, che mostra come l’affondamento della piattaforma “Ivana D” potrebbe aver causato un ingente rilascio di idrocarburi in un tratto di mare tra Italia e Croazia. Le immagini satellitari raccolte, relative alle ore successive all’incidente, mostrano la presenza di evidenti tracce di idrocarburi che, dapprima vicine alle piattaforme, si sono successivamente disperse verso le coste croate e italiane.

“La piattaforma era ai limiti del previsto periodo di esercizio – spiega Croatti – essendo stata costruita nel 2000, con una durata operativa prevista in 20 anni. Così come molte altre piattaforme presenti nei mari italiani, assai più vecchie e da tempo non produttive, che è urgente smantellare in quanto potrebbero subire la stessa sorte”.

“Per questa ragione ho presentato una interrogazione a MISE e Ministero dell’Ambiente, chiedendo chiarimenti sull’episodio. Ho evidenziato altresì due necessità: che si effettui un monitoraggio più efficace delle piattaforme tuttora attive e che il Governo si attivi per impedire un’ulteriore proliferazione delle trivelle”.

“In questi senso mi aspetto una incisiva azione del nuovo Ministero della transizione ecologica affinché si compiano passi decisivi verso una completa decarbonizzazione del nostro Paese”. Conclude Croatti.

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