Una irrefrenabile voglia di stupire. Una lunga ricerca per trovare la nostra strada, il nostro vero talento. E’ sicuramente stato questo che ha spinto Andrea Tamburini, 51enne riminese, a trasformarsi in Astrolight.
Chi sarebbe costui? Beh, sembra sbarcato da un altro pianeta, è molto alto ed è pieno di luci fluorescenti. Tamburini lo ha presentato, qualche giorno fa, alla 4′ edizione del Riccione Body Art Festival (l’are di dipingere i corpi), ed è stato subito un grande successo, soprattutto tra i più piccoli. Oltre a vestire i panni di Astrolight, Tamburini è anche un scenografo, tatuatore, aerografista e, neanche a farlo apposta, body painter.
Tamburini, come possiamo definirla?
«Mah, direi che potrei essere un artista con continua voglia di evolvere, con tante idee per la testa e soprattutto alla ricerca del mio vero talento. Ed è proprio questa ultima cosa che mi ha portato a sperimentare tante cose durante il percorso della mia vita, facendo esperienze lavorative e personali sempre molto interessanti. In questo momento comunque l’aggettivo più giusto credo sia ‘scenografo’».
Quando è nato Astrolight? Come le è venuta l’idea di creare questo personaggio?
«Astrolight ha visto la luce proprio all’inizio di quest’anno. Come ho raccontato al Riccione Body Art Festival, qualche anno fa ho visto in una discoteca della zona, mentre lavoravo come bodypainter, uno spettacolo di questo genere ed io, da sempre attratto da luci e colori, sono letteralmente impazzito. Da quel momento ho cullato il sogno di costruirmi il mio personaggio, sogno realizzato appunto quest’anno. Ma siccome non mi ritengo una persona banale, l’intento non era solo quello di creare un semplice personaggio di spettacolo, ma allo stesso tempo portare un messaggio di pace, di luce. Il nome Astrolight non è casuale, e sa regalare tante emozioni, quelle che oggi giorno tendono ad essere un po’ soffocate da tante distrazioni».
L’ho vista esibirsi al Riccione Body Art Festival e devo dire che sono rimasto molto colpito… fa questo effetto a tutti?
«Sì. Astrolight è nato dal mio cuore, in pratica è come un figlio. Ho lavorato dei mesi per mettere a punto questo costume, ho costruito e modellato il casco con le mie mani, partendo da un normalissimo casco da moto,. Poi mi sono allenato altrettanti mesi per imparare ad andare sui trampoli e per potermi districare in mezzo alla folla. L’energia che ne viene fuori è sicuramente l’ingrediente principale che rende Astrolight così ‘affascinante’, e la gente lo percepisce. Poi al mio fianco ho il mio ‘socio – amico’ Cristian. Lui interpreta lo scienziato pazzo che mi ha creato e che mi telecomanda. E anche lui è sulla mia stessa lunghezza d’onda».
Quella a Riccione è stata un’esibizione fuori dai suoi schemi abituali, vero?
«Sì. Io faccio anche bodypainting, La bellissima modella Noemi Amodio, che era sul palco con me, l’ho dipinta io, ed ho partecipato a tutte e quattro le edizioni facendo sempre performance originali insieme alle mie modelle. Caratteristica che mi ha contraddistinto in queste edizioni di Riccione, organizzate da Pasquale Lonero e Marilena Censi. Poi, in quest’ultima ho presentato il mio “’figliolo’ Astrolight che mi ha portato a vincere il premio per la migliore performance della serata, una bella soddisfazione!».
Si esibisce solo a Rimini e provincia oppure anche nel resto d’Italia?
«Le esibizioni di Astrolight non hanno limiti e possono venire eseguite in qualsiasi città, in quanto si può spaziare da eventi come questo di Riccione a discoteche, inaugurazioni, compleanni, eventi aziendali e parchi di divertimento. Astrolight è stato infatti molto apprezzato anche da Mirabilandia dove per il 25° anniversario è stato invitato a più serate».
Astrolight piace a grandi e piccini? Qual è il suo pubblico più fedele?
«L’impatto è sicuramente esplosivo sia per grandi che per piccini, ma la mia grande sorpresa è stata proprio con i più piccoli. Forse perché regalo anche dei gadget, ma i più piccini fanno a gara per conoscermi, darmi la mano o ‘il cinque’. Ricordo ad Urbania che in tanti si sono radunati in cerchio e ci hanno fatto un sacco di domande. E’ stato semplicemente fantastico».
Quando ha iniziato a impersonare questo gigante pieno di luci, avrebbe mai pensato di diventare così famoso?
«Sicuramente no, però ero pienamente cosciente di ciò che stavo creando e soprattutto forte dell’energia, dell’entusiasmo e dell’amore che ci stavo mettendo per rendere tutto questo magico. Quando fai qualcosa, non importa cosa fai, ma come lo fai e con quanto amore lo fai. Se ognuno di noi riuscisse in questo…».
Quali sono i prossimi impegni di Astrolight?
«Come ho detto prima, siamo in contatto con un parco divertimenti per definire altri eventi, con alcune discoteche, con un personaggio della zona famoso per le sue feste per bambini, che lavora anche lui per tutta Italia e altre collaborazioni che ancora non posso anticipare. Posso, però, già dire che è probabile anche uno sbarco in Russia, e più precisamente in Siberia, e poi in Kazakistan, dove fra l’altro c’è il leggendario cosmodrono di Bajkonur da cui sono partite tutte le missioni spaziali russe: insomma non ci poniamo proprio limiti».
Se volete saperne di più su Astrolight visitate la sua pagina fb.
Nicola Luccarelli