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Petitti (PD): “Più sostegni e taglio costi per ristoranti che non riaprono o non lo faranno più”

Da lunedì 26 molte attività sono finalmente ripartite, “il che è una notizia positiva per l’economia del nostro territorio e che ci auguriamo sia definitiva e non soltanto una parentesi. La ripresa però non è stata uguale per tutti”, commenta Emma Petitti.

Che precisa: “Penso, ad esempio, ai ristoranti che non hanno potuto riaprire le porte ai clienti perché privi o impossibilitati ad avere spazi esterni, quali terrazze, dehors o giardini, dove al momento è limitato lo svolgimento del servizio di somministrazione. Ovviamente tra chi non ha potuto riaprire c’è rabbia e tanta amarezza a causa di questo limite non marginale”.

Quindi, prosegue, “ritengo che da parte del Governo centrale debba esserci un forte sostegno verso questi ristoranti e locali che continuano a rimanere chiusi. Un aiuto consistente sia per quanto riguarda il rafforzamento dei ristori sia per quanto riguarda l’abbattimento dei costi fissi che gravano sui bilanci. È sacrosanto che chi ancora non è rientrato al lavoro a causa di questioni che non possono essere considerate una colpa, sia supportato il più possibile con misure concrete dallo Stato e dalle istituzioni. Evitare che chiudano altre attività e che intere famiglie si ritrovino disoccupate dev’essere l’obiettivo primario”.

“Un altro punto fondamentale è poi quello di mettere in conto l’azzeramento della tassa di occupazione di suolo pubblico non solo per quest’anno ma anche per gli anni a venire, proprio perché, purtroppo, il calo di fatturato con cui gli imprenditori si sono dovuti scontrare fin dall’inizio della pandemia, si farà sentire anche in futuro”, conclude Petitti.

 

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