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E i personaggi di Lucio prendono vita

Oggi, sabato 25 marzo, alle ore 21, verrà proiettato alla Cineteca Comunale  di Rimini Caro Lucio ti scrivo, un film tributo al grande cantautore bolognese, liberamente ispirato all’omonimo spettacolo teatrale di Cristiano Governa.

Il lungometraggio, diretto da Riccardo Marchesini, nasce con l’intento di offrire una nuova prospettiva intorno alla narrazione del mito di Lucio Dalla. Infatti, a differenza delle consuete ricostruzioni biografiche, l’artista non viene raccontato attraverso interviste e contributi di amici o esperti, ma grazie ad un viaggio in cui sono proprio i protagonisti delle sue canzoni a prendere vita, parlando inevitabilmente dell’artista che li ha “creati”.

A rendere tutto ciò possibile è Egle Petazzoni (Federica Fabiani), storica postina di Lucio Dalla, che, come un novello Mercurio, fa da messaggera fra gli dei e gli uomini, fra l’artista e le sue opere. Egle entra infatti in possesso di diverse lettere indirizzate al cantautore, scritte proprio dai protagonisti di alcune delle sue canzoni più belle. I “figli” di Dalla hanno deciso di prendere carta e penna per raccontargli come sono andate a finire le loro storie, com’erano e come sono diventati, partendo proprio da quando Lucio li ha persi di vista.

Il “caro amico” a cui Lucio scrive ne L’anno che verrà che fine avrà fatto? Che ne sarà stato di Anna e Marco? E Futura? Dove sarà Meri Luis?

L’idea geniale è stata quella di offrire un seguito a quei personaggi che Lucio ha fatto esistere nelle sue canzoni, passando dalla creazione artistica alla vita reale – aspetti mai del tutto scindibili nella poetica di Dalla. Così facendo il regista è riuscito a rappresentare con grande efficacia quanto quelle storie facciano ormai parte del nostro immaginario, e abbiano segnato profondamente il nostro quotidiano. Un giusto omaggio a dei testi che possono essere considerati a tutti gli effetti opere letterarie, e il fatto che le vicende di quei protagonisti siano oggi diventate immortali ne è la conferma.

Non sono forse più reali, a pensarci, le vite di quei personaggi rispetto alle nostre prosaiche esistenze? Non sono forse più vere le storie di Anna e Marco, di Futura, di Meri Luis, rispetto alle nostre? Caro amico ti scrivo ci pone di fronte a questo interrogativo, suggerendoci che il divario fra arte e vita non è poi così netto, come lo stesso Lucio ci ha insegnato.

Come ha scritto Cristiano Governa, autore dello spettacolo teatrale e co-sceneggiatore del film:

La lettera era una scuola di scrittura ante litteram.

Ci costringeva a dosare informazioni, emozioni e colpi di scena.

La missiva trasformava in storia le banali informazioni quotidiane e così – su carta da lettera – una passeggiata mattutina, diventava letteratura.

Alle voci del film troviamo grandi artisti italiani come Ambra Angioini, Alessandro Benvenuti, Piera Degli Esposti, Neri Marcorè, Ottavia Piccolo, Andrea Roncato e Grazia Verasani.

Edoardo Bassetti

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