Ogni anno in provincia di Rimini vengono diagnosticati circa 400 tumori della mammella, vengono effettuate circa 20mila ecografie, mille biopsie ecoguidate e 700 agoaspirati. Tutto questo presso il Reparto di Senologia dell’Ospedale Infermi. Quella al seno è la neoplasia più frequentemente diagnosticata e rappresenta il 25 per cento di tutte le diagnosi oncologiche nelle donne. Una donna ogni 8 corre il rischio di avere una diagnosi di tumore al seno nel corso della sua vita. Si tratta della principale causa di morte per patologie oncologiche nelle donne, ma va altresì sottolineato che la mortalità sta diminuendo in maniera sensibile e soprattutto tra le donne che si sottopongono alle campagne di screening che, da ormai oltre vent’anni, la Regione Emilia Romagna promuove.
La storia della Senologia in provincia di Rimini, come nel resto della Romagna, parte da lontano.
Già negli anni ’90, presso l’Unità Operativa di Oncologia dell’Ospedale Infermi, era attiva una struttura semplice dedicata alla prevenzione dei tumori femminili, mentre la chirurgia della mammella veniva effettuata anche sia presso l’Ospedale Franchini di Santarcangelo sia all’Ospedale Ceccarini di Riccione; le indagini radiologiche, presso tutti gli stabilimenti ospedalieri della Provincia.
In un’ottica di forte integrazione con l’attività di screening, di clinica radiologica e di terapia, nel 2008 si è concentrata tutta la Chirugia senologica della provincia presso l’Ospedale Franchini di Santarcangelo e nel 2012 si è dato avvio alla riorganizzazione e omogeneizzazione dell’attività diagnostica senologica di primo e secondo livello. Il Servizio di Senologia è diventato autonomo, con personale dedicato. Esso ha integrato le attività di senologia clinica con quelle di screening mammografico.
Ad esso è afferito anche il Centro Screening Oncologici e l’aspetto di prenotazione ed informazione agli utenti tramite Call Center dedicato alla prenotazione di tutte prestazioni senologiche e all’attività di front-office telefonico.
Il Servizio di Senologia è nato con l’obiettivo di creare un percorso omogeneo per le pazienti in screening ed in clinica riguardante tutte le fasi dell’iter diagnostico e terapeutico. E con il fine di rendere tale percorso il più breve possibile e ridurre il disagio della paziente anche in termini di numero di accessi, con conseguente miglioramento della qualità della vita e della soddisfazione delle donne. Parallelamente poi l’intera attività chirurgia senologica concentrata presso l’Ospedale di Santarcangelo, ha trovato il suo completamento finale con l’acquisizione di nuove experties di chirugia ricostruttiva e di diagnostica operatoria e dove è stata utilizzata anche la radioterapia intraoperatoria.
Nel 2013, l’intero percorso senologico è stata formalizzato in una Breast Unit, diretta dal Dr. Lorenzo Menghini, con caratteristiche multidisciplinari e multiprofessionali, comprendente tutte le Unità Operative e i Servizi dedicati alla patologia mammaria (radiologia senologica, oncologia, anatomia patologica, chirurgia senologica e ricostruttiva, radioterapia, fisiatria, psicologia clinica, terapia antalgica e cure palliative) con un programma di controllo di qualità, meeting settimanali multidisciplinari, case management dedicato e percorsi diagnostico terapeutici condivisi e formalizzati. Infine è del dicembre 2014 la certificazione europea Eusoma e del febbraio 2019 la visita di accreditamento regionale. L’Oncologia Medica di Rimini poi da sempre eccelle nelle terapie post-chirurgiche con l’attività del Collega Dr. Lorenzo Gianni e con la partecipazione alle attività del Gruppo Internazionale con sede a Berna Svizzera.
La provincia di Rimini vanta inoltre la presenza di due associazioni di volontariato dedicate alle donne affette da tumore alla mammella, Crisalide e Punto Rosa, da sempre molto attive e pienamente integrate con il mondo professionale.
Ritengo il percorso fino ad ora intrapreso di grande qualità e serietà, perfettamente integrato con la realtà provinciale e apprezzato dalle Associazioni di Volontariato.
Rimangono due o tre importanti interrogativi che, a mio parere, andrebbero risolti da chi è deputato a compiere scelte strategiche in stretta sinergia con gli Enti locali e le Associazioni delle pazienti.
Se quanto qui riportato è corretto, se la provincia di Rimini conta più di 338.000 abitanti, se il servizio senologico della provincia di Forlì-Cesena e quello di Ravenna sono formalizzati in una Struttura complessa, perché quello di Rimini rimane ancora confinato al rango di struttura semplice?
Sappiamo che il percorso di trasformazione del Servizio in struttura complessa era già stato intrapreso dalla precedente direzione generale ed autorizzato dal livello regionale. Anche la Chiurgia senologica di Santarcangelo, seppure abbia una casistica che supera di molto le 150 donne operate all’anno e rispetti tutti i requisiti regionali e internazionali di qualità, rimane una struttura semplice, quando la provincia di Forlì-Cesena possiede una struttura complessa a sè stante. Ma se i requisiti del DM 70/2015 sono rispettati e se, soprattutto, con la nuova Direzione generale sono state riattivate numerose Unità Operative complesse anche in doppio nell’alveo della stessa provincia, perché non riconoscere alla Chirurgia senologica di Santarcangelo la stessa dignità?
I dati parlano chiaro. 435 Neoplasie della mammella operate nel 2020, oltre 519 ricostruzioni senologiche e di lipofiling con meno di 12 mesi di attesa per la chirurgia ricostruttiva, la presenza della Radioterapia intraoperatoria come unica sede della Romagna. Non si vuole disconoscere un possibile coordinamento di Vasta Area Romagna della disciplina, ma perchè non anche con una Struttura complessa con Primario anche a Rimini, con questi dati qualitativi e quantitativi?
Infine, una osservazione solo formale ma significativa: il prossimo 21 ottobre verrà inaugurato il nuovo reparto di Chirurgia Senologica di Santarcangelo di Romagna con la donazione di un ecografo. Traguardo importante per la provincia di Rimini. Spiccano sulla locandina l’assenza dei Medici responsabile della Breast Unit Riminese: è presente il solo Dr. Samorani, mentre sono stati invitati come relatori i Colleghi della Breast Unit della sanità forlivese.
Io penso che sulla Sanità del nostro territorio occorra fare un nuovo ragionamento, trovando equilibri più rispettosi della realtà locale. Certo non con campanilismi fuori moda, ma nemmeno sottovalutando i risultati e della qualità del nostro territorio nell’ambito più vasto della realtà romagnola.
Io ho fatto il sindaco a Rimini per 12 anni. Ricordo che su tanti problemi complessi in Romagna (penso a Romagna Acque, Start Romagna, Hera, sanità, eccetera) con sindaci lungimiranti come quelli durante la mia sindacatura (Rusticali a Forlì, Conti a Cesena, Mercatali a Ravenna) sono stati trovati punti corretti di equilibrio sugli argomenti ricordati. Penso che anche i sindaci attuali siano dotati della stessa lungimiranza e saggezza e affronteranno con lo stesso metro anche i problemi attuali.
Alberto Ravaioli
(già Sindaco di Rimini)