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Fosco Rocchetta
• Ausonio Franzoni (1859-1934). Insigne studioso e presidente della Pro Riccione
• Riccione la mia Città. Raccolta di scritti vari II (2015-2022)
La Piazza

Fosco prosegue con le sue ricerche riccionesi con queste due nuove pubblicazioni.

Nella prima, dedicata all’avvocato di origini lombarde Ausonio Franzoni (1859-1934), ricostruisce la biografia di questo personaggio che fra il 1905 e il 1921 contribuì (anche con la presidenza dell’associazione Pro Riccione) ad ottenere l’autonomia comunale da Rimini.

Egli fu con il professor Felice Carlo Pullè e il cavaliere Sebastiano Amati uno dei protagonisti della battaglia per l’autonomia riccionese. Ma di lui, al contrario degli altri due su cui diversi autori hanno scritto, non c’era finora nulla.
Egli fu avvocato, economista, diplomatico, giornalista e scrittore. Nei primi anni del decennio 1880 si trasferì in Argentina (furono quasi un milione gli italiani che negli ultimi decenni dell’Ottocento si trasferirono in quel paese) dove rimase una ventina d’anni. Nei primi anni del ‘900 rientrò in Italia, si trasferì dall’Argentina a Riccione, costruendovi un villino sull’attuale lungomare sopra un terreno assegnatogli dallo Stato italiano come ricompensa per i servigi che egli aveva prestato in favore della Patria. Qui, per la sua indubbia preparazione giuridico–amministrativa, fu nominato Presidente della Pro Riccione, organismo costituito con l’obiettivo di realizzare l’autonomia da Rimini.
Nello Stato sudamericano, Franzoni ricoprì importanti cariche in enti economici, culturali e sportivi. “Parteciperà alla formazione del nuovo Ospedale italiano come socio fondatore ed è anche membro del suo advisory board. Sarà relatore in tutte le manifestazioni patriottiche italiane a Buenos Aires e sarà giornalista nel giornale della comunità italiana ‘La Patria degli Italiani’”.

Fu ufficiale d’artiglieria nella Grande Guerra, avvocato, docente universitario, diplomatico a Costantinopoli e Odessa, scrittore. In qualità di Commissario dell’Emigrazione, nel 1902, fu incaricato dal Presidente del Consiglio Zanardelli di compiere un’inchiesta sul fenomeno dell’emigrazione dalla Lucania e sul conseguente spopolamento del territorio rurale.

Vari scritti di Franzoni rinvenuti in periodici dell’epoca attestano la sua partecipazione attiva e competente nella conquista dell’autonomia comunale di Riccione; alcuni di essi, piuttosto critici nei confronti del municipio riminese, sottolineano che solo con l’autonomia la città avrebbe potuto risolvere alcuni annosi problemi tra cui, in primis, l’approvvigionamento idrico, la cura e la manutenzione delle strade, l’illuminazione pubblica e l’ordine pubblico.
In un suo articolo del 17 luglio 1906, pubblicato su “Il Giornale di Riccione” periodico estivo, Franzoni scriveva: “Riccione è una frazione di Rimini: ma di essa sembra sia anche una rivale; e quei di Rimini lo sanno, e la tengono addietro e cercano di ostacolarne lo sviluppo. Se così non fosse non si sarebbe verificata la necessità d’un Comitato di difesa, il quale se non è riuscito ad ottenere la più piccola cosa, ha però fatto molto e non tarderà a trarne i frutti del suo lavoro”.

Franzoni oltre un secolo fa dava voce ad una affermazione che sarebbe poi diventata un leit-motiv del “conflitto” fra le due città rivierasche: Rimini penalizza e tiene sotto Riccione. Prima o poi qualcuno dovrà andare a verificare quanto di vero ci sia in questa affermazione che ritengo, in via di massima, non vera. Ma nella vulgata storica popolare sembra invece essere questa una verità acclarata.

Con l’amico Fabio Bruschi ci stiamo dilettando ad ipotizzare una riflessione che restituisca a Riccione la sua storia originale, peculiare, straordinaria perché l’impressione è che anche in questa ricorrenza del centenario dell’autonomia riccionese da Rimini (1922-2022) non si sia riusciti ad affrontare seriamente la storia comunale. Ci piacerebbe molto confrontarci, con i tanti e numerosi studiosi di vario genere che hanno raccontato di Riccione, in un incontro che potrebbe avere questo titolo: “Perché Riccione è Riccione”. Un confronto che ricerchi una interpretazione storiografica e antropologica della unicità di Riccione, alla ricerca, tra il mito della Perla verde e le utili cronache, del senso storico di Riccione. Sono convinto che potrebbe essere utile per avviare una nuova fase di studi riccionesi. E le ricerche di Fosco, con le sue sottolineature su personaggi che hanno vissuto Riccione, al di là delle loro origini natali, potranno essere sicuramente utili.

La sua seconda pubblicazione invece è una raccolta di articoli apparsi su vari periodici riminesi negli ultimi anni (fra il 2015 e il 2022). “Nell’insieme una ventina di scritti su Riccione ed il suo territorio, a partire dal ‘700 ai nostri giorni”. Questa raccolta completa e aggiorna una sua precedente pubblicazione uscita nel 2015, sempre per La Piazza Editore: “Riccione, la mia città : raccolta di scritti vari”. A testimonianza di un lavoro di scavo e di approfondimento in corso da anni di vari temi dedicati da Fosco alla sua Riccione. “Ritengo che il miglior riconoscimento per chi, come me, compie ricerche archivistiche e bibliografiche sulla storia della propria città, consista nel recuperare fatti e notizie inedite che, per quanto minute, arrechino un apporto alla conoscenza del luogo natio, e similmente, nel sottrarre dall’oblio personaggi autorevoli che nel passato hanno lasciato tracce importanti della loro presenza e fattivo operato nella nostra Riccione”.

Paolo Zaghini

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