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Pennabilli. La casa di nonna Flora si anima di nuova vita

Grazie allo spirito di iniziativa di Clelia Giannini e al Programma di Sviluppo Rurale della Regione Emilia Romagna, che dispone di fondi dell’Unione Europea, Pennabilli si arricchisce di una nuova struttura dedicata all’ospitalità: Casa Flora.

“Dopo un anno e mezzo, – causa del prolungarsi dei lavori l’epidemia da Covid 19 – il restauro di Casa Flora si è concluso e quella che era la dimora di Nonna Flora e della sua famiglia si è trasformata in un’accogliente residenza a disposizione di chi voglia trascorrere un piacevole soggiorno a Pennabilli.” Racconta Clelia Giannini, titolare del Bosco dei Regali, l’ormai famosa “bottega” che propone oggetti d’uso quotidiano, d’arte e di design ispirati dal gusto e dalla fantasia del Maestro Tonino Guerra, e anima di Casa Flora.

“La soddisfazione per il risultato, frutto del finanziamento ottenuto grazie al bando del GAL Valli Marecchia e Conca “Creazione e sviluppo strutture ricettive extraalberghiere e all’aria aperta”, della progettazione dell’architetto Pietro Dani e dell’opera delle maestranze locali, che hanno agito con professionalità e attenzione, ci ripaga dell’attesa e ci rende felici. – continua Clelia – L’amore per la casa degli avi ha ridato vita a un ambiente che è sempre stato confortevole, sereno, ospitale. Qui Nonna Flora ha vissuto con il nonno Giuseppe e i figli Augusto, Fernando, Gianni e Vinicio e ha lavorato come parrucchiera in una sala del piano terra. Non faceva mai mancare i gerani davanti a casa, in particolare il geranio odoroso che aveva portato dalla Terra Santa. In questa dimora, sempre briosa, animata dal viavai delle clienti e dei familiari, noi nipoti abbiamo trascorso l’infanzia, protetti dalle amorevoli attenzioni dei nonni, allietati dalla voce di Nonna Flora che amava cantare e recitare interminabili rosari.”

La casa di Nonna Flora, ereditata dai nipoti, è diventata un affittacamere composto di tre stanze, una delle quali, al piano terra, può ospitare persone diversamente abili. Casa Flora è tornata accogliente come una volta, piena di vita, risate e suoni: “Agli ospiti – promette Clelia – non mancherà mai l’uovo fresco sbattuto con lo zucchero, come quello che preparava Nonna Flora.”

Per sottolineare il legame con il passato, i nipoti hanno voluto ricordare i familiari che in Casa Flora hanno trascorso le loro vite attribuendo alle diverse sale i loro nomi: la luminosa e accogliente zona giorno dall’atmosfera conviviale è dedicata a Gianni; la camera Vinicio è decorata con immagini floreali, opera dell’artista Antonio Saliola; la camera Augusto, di colore rosso pompeiano si anima delle figure del Maestro russo Rustam Khamdamov; la camera Fernando, nei toni dell’azzurro, è impreziosita dalla testata del letto realizzata con due importanti porte secentesche laccate. Caratterizzano i diversi ambienti i tendaggi ricamati a mano da Clelia (“Mi hanno aiutato a trascorrere le lunghe giornate del lockdown.”) e le stoffe della prestigiosa tessitura storica Busatti di Anghiari, ricamate a mano. Il risultato è un insieme di ambienti luminosi, modernamente confortevoli in cui persiste l’atmosfera della tradizione, intrisa di familiarità, serenità, accoglienza.

 

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