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Pecci, l’8 marzo della Lega: “Donne sono heimat, patria, focolare, radice della comunità”

Marzio Pecci, capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Rimini, interviene in occasione dell’8 marzo, spigando come al Festa della Donna sia vissuta dal suo partito.

“Anche questo 8 marzo servirà alla sinistra per strumentalizzare la questione femminile – scrive Pecci – Purtroppo ciò accade perchè la politica della maggioranza che guida la nostra regione ed il comune di Rimini è incapace di risposte concrete ai bisogni delle donne”.

“La Lega, dunque, non si accoda ai proclami di partiti e movimenti sinistroidi e boccia, senza se e senza ma, ogni dibattito che la sinistra tenta di mettere in campo, soprattutto nella ricorrenza di questa data”.

“Le donne della Lega vedono la questione femminile in un modo molto diverso da quello della sinistra e il concetto di come sono le donne in Lega, lo ha espresso in modo chiaro Flavia Perina qualche tempo fa: “non sono un genere o un sesso titolare di particolari questioni e di specifici diritti, ma “heimat”, patria, focolare, radice della comunità”. Radice della comunità significa, quindi, “donne importanti” per un ruolo importante nella nuova società che la Lega vuole costruire dopo il voto di un anno fa”.

“Nessuna commiserazione, nessun trattamento di favore, per la Lega la donna vale quanto l’uomo, punto!”.

“Le donne della Lega sanno che i valori femminili in tutti gli aspetti culturali, sociali e politici hanno avuto sempre riconoscimento nel partito perché vi è sempre stato il rispetto sul valore della persona e sulle scelte che ognuna di queste fa. La Lega non ha bisogno di promuovere battaglie di emancipazione perché le donne della Lega sono libere ed emancipate da sempre!”.

“Per questo le donne della Lega sono impegnate per dare risposte concrete ai bisogni delle donne: sono impegnate, ad esempio, in dibattiti per costruire asili nido gratuiti all’interno degli enti, delle aziende e dei tribunali ove lavorano; sono impegnate in battaglie per la flessibilità nell’orario di lavoro; sono impegnate per incentivare il telelavoro; sono impegnate in attività volte ad introdurre strumenti e strutture che le aiutino nell’educazione e nella crescita dei figli senza penalizzare il lavoro e la famiglia”.

“Le donne della Lega sono pronte a lavorare per un grande progetto moderno capace di dare risposte alla trasformazione dell’economia ed al rafforzamento della democrazia attraverso la loro partecipazione negli organismi istituzionali”.

“Le donne della Lega sono concordi nell’affermare che l’Italia non è un Paese particolarmente sessista e che il talento femminile quando esiste non ha bisogno di “aiutini” e ciò vale anche per entrare nei consigli di amministrazione o nel top management oppure negli Uffici Giudiziari o nelle Prefetture come si è dimostrato in questi ultimi dieci anni”.

“Pertanto le donne della Lega, forti della loro personalità, sono impegnate a lavorare per un nuovo grande progetto capace di dare risposte alla grande “rivoluzione democratica” in atto, con politiche volte a sostenere il processo di modernizzazione dell’economia e del Paese”.

“Le donne della Lega combattono da eroine al fianco degli uomini e per questo non si sentono, per niente, sotto attacco come qualcuno vuol far credere”.

“Proseguire sulla strada tracciata è dunque un dovere della Lega ed avere sempre più donne presenti nel partito e nelle istituzioni sono i prossimi traguardi che ci poniamo”, conclude Pecci.

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