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Pd Santarcangelo: “In un paese civile non possono morire 3 persone al giorno sul lavoro”

Con un ordine del giorno (approvato all’unanimità), il gruppo consigliare del Partito Democratico di Santarcangelo sollecita una serie di azioni sulla sicurezza sul lavoro. Fra le istanze che si chiede di inoltrare anche a Provincia, Regione e Governo ci sono l’istituzione di una cerimonia il 9 ottobre di ogni anno in ricordo delle vittime, l’attivazione di sinergie con sindacati, categorie, scuole e organi di controllo con protocolli ad hoc e il riconoscimento come vittime del lavoro anche dei giovani deceduti nei percorsi scolastici di formazione e alternanza.

“In un Paese civile non possono morire 3 persone al giorno sul luogo di lavoro”. Nel recente consiglio comunale di mercoledì 30 novembre, il gruppo consiliare del Partito Democratico ha posto all’attenzione del consiglio comunale il tema dell’infinita scia di sangue figlia di incidenti sui luoghi di lavoro attraverso un ordine del giorno corredato di sette istanze rivolte alla giunta e alla sindaca Alice Parma. Attualità del tema che ha trovato conferma anche in queste ore con l’infortunio a un braccio – per fortuna con conseguenze non gravi – di martedì mattina in una vetreria di San Martino dei Mulini.

Il documento – approvato poi all’unanimità – ricorda in premessa “i 560.000 infortuni sul luogo di lavoro fra gennaio e settembre 2022, 800 dei quali con esiti fatali”. Quindi evidenzia come questi numeri siano “così incivilmente rilevanti a causa di atteggiamenti non rispettosi delle norme previste, in alcuni casi violazioni gravi da parte dei datori di lavoro poste in essere con lo scopo di trarre maggiori profitti a discapito della sicurezza dei lavoratori”.Ma sottolinea anche che “c’è per fortuna una grande quantità di aziende e datori di lavoro in Italia che investono tante risorse economiche sul tema della sicurezza perché’ hanno a cuore le sorti dei propri lavoratori e dimostrano anche grande senso di civiltà, legalità e umanità”.
 


L’ordine del giorno è integrato anche dal contributo del consigliere comunale Patrick Wild (Lista PenSa- Una mano per Santarcangelo), che con un emendamento pone giustamente particolare attenzione al mondo dell’alternanza scuola-lavoro: “A questo drammatico elenco vanno infine aggiunte giovanissime vittime, ragazze e ragazzi deceduti nel corso dello svolgimento di progetti di alternanza scuola-lavoro”.

E si chiude come detto con le seguenti specifiche richieste:

  1. Istituire una specifica cerimonia in memoria della vittime sul lavoro ogni 9 Ottobre poiché in tale giornata ricorre la “giornata nazionale per le vittime sul lavoro”. 
  2. Attivare ogni forma di collaborazione con sindacati , aziende ed imprese locali, associazioni di categoria e scuole per promuovere la formazione in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro. 
  3. Attivare ogni forma di collaborazione ai fini di un puntuale controllo sul territorio di Santarcangelo con gli enti preposti alla verifica della corretta applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Quindi, Azienda Sanitaria Locale, Vigili del Fuoco, Inail e INL ( ispettorato Nazionale del Lavoro ). 
  4. Considerare tra le vittime del lavoro di cui al punto 1 anche I decessi 
avvenuti nell’ambito di percorsi di formazione scuola-lavoro, tirocini, stage o come altrimenti denominati. 
  5. Richiedere particolare attenzione, nell’ambito di tavoli di lavoro, redazione di protocolli, percorsi di formazione di cui ai punti 2 e 3, a tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, riguardo alla tematica dei percorsi di formazione scuola- lavoro, tirocini, stage o come altrimenti denonimati. 
  6. Farsi promotori con gli organi di Governo e tutti gli enti competenti di una richiesta di riforma della disciplina dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), affinché ai beneficiari siano garantiti standard di sicurezza minimi adeguati e maggiori tutele in caso di infortuni sui luoghi di lavoro; 
  7. Inoltrare il presente Ordine del Giorno alla Provincia di Rimini, alla Regione Emilia-Romagna e al Governo “

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