Il Pd di Riccione denuncia lo stato dell’arredo urbano dopo le coperture con le moquette azzurre installate durante il periodo pasquale:
«Del glicine aveva appena il colore. Di profumo neanche a parlarne. E ora si scopre pure che, come recita il saggio, sotto il tappeto qualcuno ha accumulato sin troppa polvere. Metaforicamente e realmente. Si presentano disastrose le condizioni del manto stradale di tutte le vie sulle quali è stata srotolato a Pasqua il costosissimo manto azzurrino, firmato e strapagato al consulente».
«Un’operazione – prosegue il Pd – per la quale non sono bastati 350.000 euro e che ancora in queste settimane vede la giunta impegnata ad elargire fondi provenienti dalla aumentata tassa di soggiorno».
«Buchi, asfalto saltato, chiodi emergenti. Una pena il solo guardare i resti del dopo festa, di una ‘sbornia’ costata tanto e di cui adesso i riccionesi devono subire i catastrofici effetti».
«Crediamo che in questo sia perfettamente esplicita la filosofia del governo Tosi: effetti speciali cari ammazzati, che non lasciano nulla di strutturale al turismo e alla comunità, solo un inguardabile spettacolo di strade e vie rovinate, degne di far concorrenza alla Roma di Virginia raggi.
Il Pd a questo punto chiede conto di questi danni, chiede chi si farà carico della loro riparazione, propone che se questo compito toccasse al comune di rivalersi sul sindaco, sull’assessore e sul dirigente- direttore artistico che ha avallato questo progetto senza prendere le necessarie cautele a tutela degli spazi pubblici riccionesi».
«Infine un consiglio: per il prossimo Natale evitate di sfregiare ulteriormente la nostra città. Se non altro per risparmiarvi l’imbarazzo di arrossire davanti ai riccionesi e a tutti i commercianti che si ritrovano con i viali martoriati dopo avergli imposto un regolamento per il decoro che prevede per loro multe anche se solo si azzardano a non usare “sedie da regista bianche con logo del negozio”».
«Che gran faccia tosta ci vuole a pretendere dagli operatori decoro e bellezza quando il sindaco, l’assessore e i lautamente pagati consulenti e dirigenti, sfregiano gli arredi urbani della nostra città».