Proprio come volevasi dimostrare e le parole scritte sulla stampa odierna, da parte del Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Giuseppe Pedrielli, sono lì a testimonianza di due fatti ben distinti.
Il primo che nessun organismo scolastico sapeva nulla di concreto, ma che le tanto annunciate “condivisioni” strombazzate nel consiglio comunale da Dionigi Palazzi prima, con il suo ODG, e supportate successivamente dall’Assessore Laura Galli prima e dal sindaco Tosi poi, nonché dagli accalorati interventi dei capogruppo Galassi e Raffaelli, altro non erano state che pour parler, senza che nessuno entrasse nei dettagli e nel merito delle “buchette delatorie”, e che quindi men che meno l’ODG avesse già ottenuto l’approvazione e l’avvallo dei dirigenti scolastici.
Crediamo che, magari proprio per non scendere volutamente nel dettaglio di una scabrosa ed alquanto inopportuna proposta, si sia parlato genericamente di strategie per contrastare il bullismo che, prese solo così alla lettera, non potevano che registrare l’avvallo della scuola.
Il secondo è che il contar balle per farsi belli e gettar fumo negli occhi della cittadinanza, perché di questo e non altro si tratta, non crediamo attenga per nulla il ruolo di chi è stato eletto sia a fare il consigliere comunale che, tanto più, chiamato a svolgere il ruolo di assessore, e che gli stessi giunti a questo punto e con la palese scomunica degli istituti scolastici, sarebbe bene facessero un bel passo indietro, rassegnando le proprie dimissioni.
Fa oltremodo strano come anche dal campo dell’opposizione, e di chi si si ritiene di sinistra ed a rappresentarla è stato chiamato, si sia ceduti alla creduloneria e caduti nell’evidente tranello del buon Dionigi Palazzi, anche se in realtà il voto favorevole dato da costoro, eccezion fatta per i 3 consiglieri PD, evidenzia un’idea del tutto errata del sistema scolastico.
Idea che non tiene minimamente in considerazione di come ed anche del perché, la scuola sia un ambito in cui oltre ad imparare a leggere, scrivere e far di conto, come si diceva una volta, sia anche luogo privilegiato, oltre all’ambito familiare, in cui si debba “insegnare” il rispetto reciproco e le giuste modalità a cui ricorrere qualora questo rispetto venga meno, che non sono certo il timore ed il doversi nascondere dietro un’anonima delazione, che talvolta può anche essere il frutto di antipatie e gelosie di vario genere.