Dopo la presentazione della giunta da parte del sindaco Renata Tosi, è toccato al Pd fare l’analisi della sconfitta elettorale riunendo, ieri sera, la direzione comunale.
L’introduzione è stata fatta dal segretario Marco Parmeggiani ,che ha confermato le sue dimissioni e che considera irrevocabili. A tal proposito ha sottolineato che avrebbe rassegnato le dimissioni anche in caso di vittoria di Sabrina Vescovi, ritenendo “egualmente concluso il suo mandato che era di riportare il partito ad unità”.
Parmeggiani ha rimarcato le difficoltà di una rimonta elettorale a fronte di un candidato radicato come Renata Tosi. Quasi tutti gli intervenuti hanno chiesto a Parmeggiani di rimanere segretario almeno sino al congresso. Richiesta non accolta. A questo punto il Pd di Riccione è nelle mani del presidente Marino Masi che valuterà come proseguire sino al congresso di ottobre.
Tutti gli intervenuti ad iniziare dalla relazione hanno rimarcato la crisi di rappresentatività e di credibilità dei partiti, anche se il Pd si conferma la prima forza politica di Riccione.
Sabrina Vescovi ha sottolineato come sarebbe stato utile promuovere una lista civica che portasse il suo nome. Un errore che forse è costata la vittoria.
Presente alla riunione anche il segretario provinciale Juri Magrini che ha rimarcato, intervenendo nel dibattito, come si siano stati sottovalutati la forza e il radicamento del sindaco uscente Tosi e di conseguenza la scelta di fare cadere il sindaco dal notaio ha amplificato questa forza, nella città facendola passare anche da vittima di un complotto.
Il confronto nel Pd proseguirà nelle prossime settimane e soprattutto nella fase congressuale.
