Anche Emma Petitti interviene dopo l’annuncio di Matteo Renzi, che esce dal Partito Democratico per fondare il nuovo partito “Italia viva”. Annuncio che da queste parti non ha riscosso finora troppi consensi.
L’assessora regionale al bilancio, che è stata anche parlamentare e fa parte della direzione nazionale Pd, scrive: “In queste ore in diversi, fra iscritti, simpatizzanti e amici, sono a chiedermi che cosa penso di questa situazione del Partito Democratico e dell’impatto che potrebbe avere in Emilia Romagna. Siamo di fronte ad un’operazione che francamente si commenta da sola, sbagliata nei tempi e nei modi e mi sento di condividere totalmente le parole del segretario Nicola Zingaretti e il suo invito ad occuparci di ciò che sta davvero a cuore agli italiani”.
“A chi invece mi chiede che cosa, secondo me, dovremmo fare nella nostra regione, penso di poter rispondere senza esitazione che servirebbe convocare una grande assemblea dei democratici per far partire un lavoro di rilancio politico sulla nostra Regione”.
“Riuniamo la nostra comunità, in parte disorientata da quanto accaduto e diamo un grande segnale di unità, oltre i personalismi. Convochiamo i nostri organismi, i nostri circoli, i nostri amministratori e scegliamo le grandi questioni su cui vorremmo fondare il progetto di governo per la Regione Emilia Romagna dei prossimi anni. Discutiamone tutti insieme, sollecitando una grande partecipazione”.
“E poi su quei temi, sulle proposte che ne deriveranno, apriamo senza supponenza, con umiltà e spirito costruttivo un confronto largo con la società e con tutte le forze politiche, civiche e sociali che ci vorranno stare e che siano alternative alla destra”.
“Io penso che la priorità sia ricostruire un centrosinistra largo, unito e forte.
Ma penso anche che non dovremmo avere paura a dialogare con i 5stelle, senza prefigurare automatismi ma nella consapevolezza che la scelta che abbiamo fatto a Roma è chiara: non abbiamo fatto un governicchio per tirare a campare e nemmeno un governo fondato su un nuovo contratto frutto della sommatoria di due programmi diversi e alternativi come quello giallo-verde”.
“Abbiamo scelto la via difficile di un accordo politico, con un programma condiviso e con una condivisa base valoriale. L’unica via capace di dimostrare che ciò che abbiamo fatto non è un’operazione trasformistica finalizzata ad una mera spartizione di ministeri. Per questo motivo su quella scelta (sulla quale in molti nutrivano dubbi, ma che abbiamo compiuto insieme e uniti) ci si sfida ad ogni livello. Anche qui”.
“Dobbiamo aprirci, confrontarci ed ascoltare le idee di tanti e ripartire per rifondare un grande centrosinistra e vincere la Regione Emilia Romagna”, conclude Emma Petitti.