Donna imponente, non grassa
veramente, non alta, ma imponente.
S’impone a me con l’aria del mattino,
chiamata dalle ombre quando la luce
è forte, risiede sempre fresca di pensiero,
a lei do il mio pensiero per nutrirla,
così pesante sovranità che a me
toglie le forze, non so che cosa sia,
potrei chiamarla forse mammità.
Patrizia Cavalli (Todi, 1947)