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Passi carrai a Rimini: tutti in fila fra mugugni e rassegnazione

«Allora vendo la casa, faccio prima!». «Sono sette anni che ho chiesto lo sfratto dei miei inquilini, non riesco a mandarli via e adesso devo anche pagare per loro!». «Mi è arrivata per eredità questa pensioncina vecchia, fuori mercato, non me la compra nessuno, possibile che mi arrivi un’altra tassa?». «La casa è disabitata, è un rudere, cosa devo fare?». Sono solo alcune delle voci raccolte nell’Ufficio Passi Carrabili del Comune di Rimini, in via XXIII Settembre 124 alle Celle. Più rassegnazione che rabbia fra i cittadini, con qualcuno che ammette anche: «Io non avevo mai pagato, vabbè mettiamoci in regola».

Ufficio gremitissimo dove si formano due file: da una parte, un impiegato nel corridoio pazientemente fornisce informazioni ai dubbiosi, mentre chi sa già cosa deve fare si accomoda in un’altra coda brandendo le pratiche in attesa di raggiungere lo sportello. Il quale non è sempre aperto; gli orari sono: lunedì 11-13 / martedì 11-13 / giovedì 11-13 e 15-17.

Ma chi sono quelli che stanno affollando gli uffici? «Un numero discreto è quello di chi viene a restituire il cartello – dice Roberto Paci, vice comandante della Polizia Municipale di Rimini che sta seguendo la partita – poi ci sono coloro che devono segnalare variazioni avvenute nel corso degli anni rispetto a vecchie denunce».

E le lunghe attese? «Abbiamo potenziato gli uffici, ma d’altra parte sono state inviate 30 mila lettere, era prevedibile un afflusso così grande». 

Fra i dubbi più frequenti, proprio quello su chi possa restituire il cartello del passo carraio. Precisa Paci: «Lo può fare chi ha un accesso a raso, cioè senza manufatti, anche un semplice scivolo, che insistano sul suo pubblico. In questo caso non si è tenuti a pagare; però senza cartello non si può chiamare il servizio di rimozione se qualcuno parcheggia di fronte al cancello».

E le case disabitate o addirittura inabitabili? «Lo stato dell’abitazione non è rilevante, le condizioni che obbligano alla denuncia di un passo carraio sono quelle stabilite da Codice della Strada, cioè che esista una immissione sul suolo pubblico. Quindi al di là che sia sottoposta o no a tassazione, la presenza di un passo carraio va sempre denunciata. E la tassa va pagata, a meno che ricorrano le condizioni di cui si diceva prima».

Meglio comunque non affidarsi a soluzioni fai da te. Se qualcuno pensa di cavarsela non facendo alcuna denuncia e piazzando un cartello di divieto di sosta comprato in ferramenta, non solo non potrà mai chiamare i vigili per le rimozioni, ma addirittura rischia anche sanzioni e pure salate. Il Codice della strada, all’art. 45, per i cartelli non autorizzati prevede infatti una multa di ben 422 euro, ridotti a 295 se si paga entro una settimana.

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