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Pasolini o la storia dell’arte in forma di cinema, “Folgorazioni figurative” a Bologna

Dal primo marzo fino al 16 ottobre 2022, presso il nuovo e centralissimo Sottopasso di Piazza Re Enzo di Bologna, si tiene la mostra Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni figurative, in occasione del centenario della nascita del celebre poeta che nacque e studiò proprio a Bologna, anche se spesso la sua opera viene associata unicamente al Friuli e a Roma.

Dalla pittura, che imparò ad amare tra i banchi dell’Università di Bologna agli inizi degli anni Quaranta, al cinema, che lo vide protagonista di una meravigliosa stagione negli anni Sessanta e Settanta. I capolavori dell’arte medievale e rinascimentale rivivono nel cinema di Pasolini, sono riferimento visivo costante delle sue inquadrature, fonti d’ispirazioni e talvolta addirittura veri e propri tableaux vivants.

Le Folgorazioni figurative furono quelle che illuminarono lo sguardo del giovane Pier Paolo, che la mostra realizzata dalla Cineteca di Bologna ricostruisce mettendo a confronto le immagini della grande tradizione pittorica e quelle della produzione cinematografica pasoliniana, lungo un percorso cronologico che va dall’esordio di Accattone nel 1961 all’ultimo, postumo, Salò del 1975.

Come ci ricorda Marco Antonio Bazzocchi nel saggio introduttivo al catalogo della mostra, pubblicato dalle Edizioni Cineteca di Bologna, “Pasolini ha imparato a leggere i dipinti negli anni Quaranta, grazie all’insegnamento di Roberto Longhi, che nell’autunno del 1941, a Bologna, in via Zamboni 33, ha spiegato a un ristrettissimo gruppo di studenti le differenze tra la pittura di Masaccio e quella di Masolino. Per farlo ha usato una tecnica critica assolutamente nuova, proiettando sullo schermo dell’aula i vetrini che riproducono le immagini di alcuni particolari delle opere d’arte analizzate. Lì, dai particolari, dai frammenti di un’opera, Longhi ricostruisce lo stile dell’artista, sa distinguere le fasi del suo percorso, le sa mettere in rapporto con quello che viene prima ma anche con quello che verrà poi. Particolari e frammenti di realtà, un viso, una mano, un lembo di veste. Corpi sezionati, esaminati a pezzi, osservati come oggetti d’amore. Per Pasolini in quei vetrini si consuma una folgorazione dove prende posto tutto il suo mondo futuro: la sua idea della Realtà come oggetto unico di attenzione, il bisogno di leggere sempre nei volti l’alterità, la diversità, la spinta a uscire fuori di sé per conoscere il mondo, e infine la carica erotica. Ogni film di Pasolini è progressivamente la costruzione di una bellezza che saccheggia ampie zone dell’arte italiana o europea per ridare dignità espressiva a ciò che non la avrebbe. I suoi film, complessivamente, disegnano una storia dell’arte in forma di cinema”.

Curata da Marco Antonio Bazzocchi, Roberto Chiesi e Gian Luca Farinelli, la mostra è promossa dalla Cineteca di Bologna, nell’ambito delle celebrazioni del Comune di Bologna e di quelle del Comitato nazionale per il Centenario della nascita di Pasolini, con il patrocinio di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, il sostegno del Ministero della cultura e della Regione Emilia-Romagna, la partnership con Tper (con cui è realizzata la galleria di vetrofanie che ritraggono Pasolini esposte nelle pensiline della città) e Trenitalia.

Edoardo Bassetti

Giorni e orari di apertura

Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 20

Sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20

Giorno di chiusura: martedì

Biglietti: intero €10, ridotto €7

Per maggiori informazioni: https://cinetecadibologna.it/news/pier-paolo-pasolini-folgorazioni-figurative/

(Nell’immagine in apertura: fotogramma di “Decameron” di Pier Paolo Pasolini, 1971)

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