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Paolucci: “Coriano ferma al palo e isolata, ripartiamo con unità e trasparenza”

Ultime battute di una campagna elettorale dura e faticosa. Incontriamo il candidato della lista “Coriano futura” Cristian Paolucci e gli chiediamo qual è il suo ultimo appello agli elettori corianesi a poche ore dal voto di domenica 12 giugno: “Andate a votare per favore. Chiunque vinca deve avere il consenso più ampio possibile dei cittadini corianesi. Non mi interessa in questo momento tornare sui veleni di uno scontro che è stato duro. Io e la mia lista vogliamo pensare al futuro. Abbiamo provato ad illustrarlo nei tanti incontri fatti con i cittadini come vorremmo la Coriano del prossimo futuro. E la nostra proposta è diversa da quella della lista di destra guidata da Ugolini. Per noi i cittadini devono contare, vogliamo costruire nei prossimi anni una Coriano più bella, più ricca di servizi, con centri vivi. No dunque ad una città dormitorio, ma una città da vivere, attrattiva, con spazi, luoghi, negozi, scuole, impianti sportivi, verde pubblico di cui i nostri cittadini possano andare fieri”.

Con Paolucci proviamo a ripercorrere alcuni dei temi che sono stati al centro di queste settimane di campagna elettorale, di incontri fatti con i corianesi.

Cristian Paolucci

Partiamo dal dato di fatto che per Coriano l’agricoltura è ancora importante. Quali sono le strategie che la vostra lista, in caso di vittoria, ha in mente di mettere in campo per rilanciare questo settore e favorire le aziende?

“In questi settimane abbiamo avuto modo di incontrare e parlare con numerosi produttori agricoli del nostro territorio. Coriano vanta la presenza di aziende di primissimo piano, riconosciute a livello regionale e nazionale: pensiamo, ad esempio, al nostro ricchissimo patrimonio di cantine, oppure ai frantoi produttori di olio extra vergine d’oliva. Per questo motivo ci piacerebbe riunire attorno ad un tavolo di lavoro permanente, i rappresentanti del mondo agricolo corianese. Uno spazio dove confrontarsi, insieme all’amministrazione comunale, su idee e proposte, per pianificare insieme strategie e iniziative condivise. Un Tavolo Verde, così lo abbiamo definito, che mira a mettere insieme attori pubblici e privati, per sviluppare politiche legate all’agricoltura, facilitare l’accesso a contributi, interloquire con organismi terzi, condividere la pianificazione territoriale. Pensiamo, ad esempio, alla questione dell’approvvigionamento idrico. Altro tema è quello che si lega alla valorizzazione e promozione dei prodotti agroalimentari, vino e olio in primis. Vorremmo poi portare all’attenzione del Tavolo Verde una proposta, inserita anche nel nostro programma elettorale, per la creazione di una succursale distaccata della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bologna. Un progetto ambizioso, per unire l’esperienza degli operatori economici del territorio a competenze ed innovazione. Il Tavolo Verde sarà inoltre l’occasione per confrontarsi con gli operatori del settore sui temi della pianificazione territoriale – ai fini del PUG, il nuovo strumento urbanistico che tutti i comuni sono chiamati ad adottare – per dare voce e spazio alle numerose attività inserite nelle nostre zone rurali, così come per partecipare alle politiche sulla sostenibilità ambientale legate alle produzioni agricole locali”.

E sul welfare e politiche sociali, cosa pensi si possa fare a Coriano?
“Due legislature sono passate, e pochissimo o nulla è stato fatto per tenere fede a quella promessa, come purtroppo abbiamo potuto constatare parlando con le famiglie e i cittadini corianesi, vessati ancora oggi da un livello di pressione fiscale che non si è minimamente attenuata e che penalizza proprio le categorie più fragili e svantaggiate. La dimostrazione l’abbiamo avuta nel corso dell’ultimo Consiglio comunale della Giunta Spinelli/Ugolini. Seduta in cui è stata approvata una riduzione dell’addizionale IRPEF, ma solo per i redditi sopra i 50mila euro. Lo riteniamo uno schiaffo in faccia alle famiglie in difficoltà, a chi fatica ad arrivare alla fine del mese e deve arrabattarsi in tutti i modi per far quadrare le spese. E’ forse questa l’attenzione verso le fasce più deboli promessa a gran voce da Progetto Comune già nel 2017? A noi pare proprio di no. Rimodulare in maniera più equa l’addizionale IRPEF, con un’attenzione per i redditi più bassi, è un impegno che ci siamo presi e che intendiamo rispettare. Una rimodulazione che dovrà andare di pari passo con la riduzione delle rette della mensa delle nostre scuole dell’infanzia, che sono tra le più alte a livello provinciale, e che di fatto vanno ulteriormente ad aggravare il carico che le famiglie corianesi sono costrette a sopportare”.

Ci indichi quali sono le priorità che “Coriano futura” ha in testa per i primi 100 giorni di mandato?
“La riapertura al pubblico del nostro municipio sarà una delle priorità dei nostri primi 100 giorni. Troppi danni sono stati fatti in questi anni da un’amministrazione comunale che, incaponendosi in inutili contenziosi, ha portato un’aria pesante all’interno degli uffici, guastando il clima di serenità tra i dipendenti, alimentando tensioni e divisioni. Il Comune deve tornare ad essere la Casa di tutti. Pensiamo soprattutto ai più fragili: anziani, persone con disabilità. Ciò che per alcuni è normale, per altri può diventare una montagna, un’impresa che spaventa e scoraggia. Ma pensiamo anche agli imprenditori corianesi, la cui intraprendenza viene smorzata da tempistiche bibliche e da un mare di scartoffie. Settimane di attesa per un certificato: lo stesso certificato che altrove, in realtà a noi vicine, si può ottenere in un quarto d’ora. Questo non è più accettabile. Il secondo intervento vuole essere una risposta a tante mamme e papà corianesi. A loro abbiamo fatto una promessa: non sarà più necessario andare in un altro Comune per usufruire del servizio di asilo nido. Vogliamo riportare a Coriano qualcosa che c’è sempre stato, e che un’amministrazione comunale miope ha pensato bene di depennare. Ogni anno a Coriano nascono dai 70 ai 75 bambini. Ci sono tante mamme, tanti papà e anche tanti nonni, spesso giovani o giovanissimi, che hanno bisogno del nostro supporto. Accanto a tutti questi interventi, intendiamo mettere in moto l’iter per che porterà alla definizione del Pug (il Piano Urbanistico Generale), procedere all’insediamento del Tavolo Verde con le aziende agricole e agroalimentari del territorio, avviare le trattative con Hera per la rinegoziazione dell’indennità di disagio ambientale legata all’inceneritore, pensare ad un progetto serio per riqualificare l’area produttiva di Cerasolo Ausa”.

E’ stato detto che il vostro è un programma ambizioso. Ci sono le risorse per poterlo realizzare?
“A Coriano negli ultimi anni è mancata una visione strategica e la capacità progettuale. Ci sono tantissime opportunità, a livello nazionale e regionale, per i Comuni che desiderano intercettare fondi per sviluppare il loro territorio, realizzare opere o riqualificare quelle esistenti. Pensiamo al tema dell’impiantistica sportiva. Milioni di euro sono stati assegnati dalla Regione a realtà più piccole della nostra per la sistemazione di campi, palazzetti, palestre, piscine. Coriano invece è rimasta a guardare. Così come è rimasta a guardare sul fronte della rigenerazione urbana, mentre i nostri vicini di casa, come Morciano di Romagna, hanno intercettato finanziamenti che sono stati destinati a interventi nel campo dei servizi e della cultura. A Ospedaletto c’è un edificio, la vecchia scuola elementare, che attende da anni di essere riusato per la collettività: poteva essere l’occasione giusta, e invece abbiamo lasciato che ci sfuggisse. C’è un treno da non perdere, che è quello del PNRR. I soldi però non verranno distribuiti a pioggia. Servono progettualità, competenze, professionalità. Serve sopratutto imparare a fare lavoro di squadra, mettendo in rete la nostra amministrazione comunale con quelle del circondario ma anche con i privati. Insomma avendo idee e progetti i soldi si possono trovare”.

Insomma perché i corianesi dovrebbero darvi la fiducia e il voto?
“Perché negli ultimi dieci anni Coriano è stato un paese chiuso, isolato, fermo al palo. Il 12 giugno hanno la possibilità di scegliere tra la continuità o il cambiamento. Tra chiudere i servizi e riaprirli. Tra chi preferisce dividere e chi invece vorrebbe unire. Tra il consegnare il Comune alle destre e un progetto di centrosinistra, attento ai valori della partecipazione, della democrazia, della condivisione, della trasparenza. Per questo chiedo di votarmi e di scegliere le donne e gli uomini che sono con me nella lista Coriano futura”.

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