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Il padre di famiglia non ha palpeggiato la ragazzina. Storia inventata

Un 53enne, di origine pugliesi, operaio e padre di famiglia, ma da tempo residente a Rimini è stato denunciato per violenza sessuale nei confronti di due ragazzine minorenni di 14 e 15 anni. Una denuncia che potrebbe cadere rapidamente.

I fatti sono successi poco prima delle vacanze pasquali al centro commerciale Le Befane. Le due minorenni erano in fila al McDonald’s quando la 15enne si è sentita toccare il sedere. In un primo momento pensava ad uno scherzo dell’amica e le ha chiesto la ragione del gesto. Ma non era l’amica ma sicuramente un uomo che era a poca distanza dalla 15enne. Non avendolo visto allungare la mano la ragazzina non ha potuto accusarlo ma lo ha tenuto d’occhio insieme all’amica. Una volta completato l’ordine le due amiche si sono sedute ad un tavolo dell’area food delle Befane per consumare il pasto.
E’ stato a quel punto che si è avvicinato al loro tavolo un uomo, molto probabilmente lo stesso che aveva allungato la mano, che ha iniziato rivolgere frasi sempre più sconce a sfondo sessuale incurante delle tante persone che erano nelle vicinanze. Le ragazzine impaurite dall’atteggiamento dell’adulto hanno chiesto aiuto alla sicurezza del centro commerciale. L’uomo è stato subito identificato e vigilato sino all’arrivo della volante del 113.

Le indagini della Polizia e soprattutto l’acquisizione dei filmati della video sorveglianza del centro commerciale tracciano una situazione diversa da come raccontata dalle minorenni.
Dai filmati non vi è traccia di palpeggiamenti da parte del 53enne. Si notano le ragazzine in fila per acquistare la cena al fast-food e l’uomo che passa senza sfiorarle

Anche la versione del racconto che vede l’uomo sedersi al tavolo delle due minorenni non trova riscontro nei filmati. Anzi sembra che siano le minorenni a sedersi vicino all’uomo che erta già seduto ad un tavolo. Poi che cosa si siano detti non è possibile saperlo mancando l’audio. Ora le ragazzine rischiano di essere denunciate per calunnia. Ignoti i motivi di questo comportamento.

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