Si arricchisce di ulteriori dettagli la “vita” nell’ospizio lager. Ora è chi ha denunciato tutto ai carabinieri che racconta alcuni gravi episodi di maltrattamenti.
Lavorava presso la cooperativa già da tempo. Inizialmente presso una struttura a Santarcangelo. Infatti la Cooperativa “La Bella Età” gestisce due case famiglia per anziani: Villa Saluter a Santarcangelo di Romagna e Villa Franca a Rimini oggi sequestrata. Si tratta di una operatrice socio-sanitaria. In realtà nel suo paese di origine è laureata in medicina. Si dall’inizio si era accorta che vi erano “direttive” per la pulizia, i pasti e l’assistenza agli anziani ricoverati ridotti ed al di sotto anche di molto degli standard previsti. Erano state razionate anche le bevande per non riempire i pannoloni.
Quando la dottoressa nel 2017 fu trasferita dalla struttura di Santarcangelo a Rimini si rese conto che la situazione era ancora peggiore.
Anziani collocati in mansarda che serviva da ripostiglio, condizioni igieniche inadeguate, minacce ed urli ai ricoverati. Un’anziana signora che voleva tornare a casa è stata presa a schiaffi e sedata con psicofarmaci. Di fronte a questa situazione insopportabile la dipendente si è licenziata ed ha denunciato tutto.
L’ospizio lager, da come si legge nel provvedimento di arresto era gestito da Benito Rosa, che figurava anche come ospite della casa famiglia ma in realtà era l’organizzatore e dall’assistente socio sanitaria “Gessi”. Una 39enne peruviana, come racconta la dottoressa, che non perdeva occasione per maltrattare gli anziani. Botte sulla testa, tirate d’orecchie, fatte strisciare per terra per arrivare ad una poltrona, bicchieri d’acqua tirati in faccia. Questo e molto altro nei verbali degli inquirenti. La peruviana Gessi era un proprio aguzzino nella struttura per anziani.
Gli ospiti di Villa Franca sono stati presi in carico dall’Ausl Romagna e sono stati trasferiti nella residenza per anziani QuisiSana di Via Manzoni a Rimini.
Sull’ospizio lager continuano le indagini e le ispezioni.