Questa notte alle ore 2:00, scatta l’ora legale. Lancette avanti di un’ora, persa per il sonno: sarà recuperata domenica 27 ottobre.
Pensata in origine da Benjamin Franklin nel 1800, in Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta come misura di guerra nel 1916; rimanendo in vigore fino al 1920. A riportarla in auge fu la guerra successiva: dal 1940 al ’48 fu abolita e ripristinata diverse volte. Dal 1943 al ’45 la Repubblica sociale fascista ebbe un’ora differente rispetto al resto del Paese. Nel 1965, durante un periodo di crisi energetica, fu deciso di riutilizzare l’ora legale; entrò in vigore l’anno dopo e durava allora quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima domenica di settembre; divenne di sei mesi nel 1980 e poi ulteriormente allungata fino all’ultima domenica di ottobre nel 1996, insieme resto dell’Europa.
Ora però il parlamento europeo ha lasciato liberi i Paesi della UE: dal 2021 ciascuno potrà decidere l’ora per conto proprio. Ciò è avvenuto dopo un referendum consultivo on line che si è svolto nel luglio 2018 al quale hanno partecipato 4,6 milioni di cittadini europei (appena 1.840 in Italia): l’87% si è detto favorevole ad abolire l’obbligo.
Più che per le mai sopite polemiche sui presunti disturbi fisici provocati dal cambio dell’ora (ingigantiti dalla solita massiccia dose di fakenews), sulla decisione di abolire l’obbligo hanno influito motivazioni economiche. Infatti, i benefici dell’ora legale sono più consistenti man mano che si scende a sud; o almeno così hanno valutato i cittadini dell’Europa settentrionale, in blocco a favore dell’abolizione.
In Italia si stima che l’ora legale regali un risparmio dello 0,2% all’anno sulla bolletta elettrica, pari a circa 100 milioni di euro, oltre a evitare l’immissione di 320 mila tonnellate di CO2 nell’atmosfera; è pur vero che con l’utilizzo di fonti non inquinanti quest’ultimo vantaggio dovrebbe man mano ridursi. L’aumento delle ore di luce naturale farebbe anche diminuire gli incidenti stradali e i reati di aggressione: negli Stati Uniti si è osservato un calo fino al 3%.
La liberalizzazione dell’ora legale non è detto che comporti la sua abolizione. Al contrario, qualche Paese potrebbe decidere di adottarla tutto l’anno, approfittando dei vantaggi che comporta ed eliminando gli scompensi del cambio due volte l’anno.
