Proseguono le indagini dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Popilia”. Le investigazioni da ultimo svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini, hanno permesso di accertare l’utilizzo, da parte di alcuni degli indagati, di monete complementari per gestire gli hotels.
Le monete complementari sono state concepite per creare una camera di compensazione di debiti e crediti, dove non esiste il tasso d’interesse e la valuta è utilizzata soltanto per acquistare o vendere beni o servizi. Nascono per incentivare gli scambi, anche perché i crediti devono essere utilizzati entro un determinato lasso di tempo quindi, visto che non generano interessi e non si possono convertire in euro, tutti gli iscritti sono spinti a spendere facendo girare l’economia all’interno del circuito.
Nel corso delle indagini, è però emerso che tale metodo, studiato per permettere alle imprese di avare maggiori opportunità di sviluppo, è stato utilizzato per schermarsi ed evitare di far transitare sul circuito bancario tutte le transazioni.
Gli accertamenti, tuttora in corso, hanno permesso di accertare che nell’ultimo anno uno degli hotel gestiti dalle società sottoposte a sequestro ha registrato 28.000 euro di entrate e 32.000,00 di uscite in moneta complementare.