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Operazione Hammer. Per la Cassazione si tratta di organizzazione mafiosa

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Botte, estorsioni ad imprenditori e regolamenti di conti tra due cellule camorristiche rivali. A Rimini stava per esplodere una vera e propria guerra di camorra, scongiurata solo grazie a un’indagine lampo dei Carabinieri della Compagnia di Rimini, coordinata dalla Procura romagnola e da Procura di Bologna, direzione distrettuale antimafia. In manette, sono finite dieci persone. Misure cautelari emesse dal Tribunale di Bologna con l’operazione “Hammer”

Le accuse erano di associazione di stampo mafioso e di percosse e lesioni.

Il Tribunale del riesame di Bologna ha rivisto i capi di imputazione eliminando l’associazione mafiosa. La Cassazione, dopo il ricorso della Procura della Repubblica ribalta il giudizio del Tribunale di Bologna.

Scrive la Cassazione: “Costituisce espressione di un orientamento interpretativo sufficientemente consolidato il principio secondo cui, in tema di associazione di tipo mafioso, nei casi di delocalizzazione di più articolazioni periferiche che, pur richiamandosi a consorterie mafiose comprese tra quelle specificamente tipizzate sulla base di una consolidata esperienza, costituiscano un unico centro autonomo di imputazione di scelte criminali in un diverso quadro territoriale, non occorre che ogni cellula abbia dato luogo alla manifestazione del metodo mafioso, essendo invece necessario verificare che ciascuna di esse sia effettivamente parte del sodalizio e che questo, nel suo complesso, si sia manifestato nel nuovo contesto territoriale attraverso modalità concrete che, pur potendo non postulare azioni eclatanti, devono consistere nell’attuazione di un sistema incentrato sull’assoggettamento derivante dalla forza del vincolo associativo”.

“Il Tribunale di Bologna non pare aver fatto buon governo, in quanto, pur riconoscendo che il gruppo criminale diretto dal Contini ed operante nella zona di Rimini, aveva tutte le caratteristiche di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi delitti contro il patrimonio e in maniera di armi, commessi in contrapposizione con altri sodalizi già esistenti nella zona; e pur ammettendo che il Contini è soggetto collegato alla camorra napoletana, per essere figlio di un esponente ‘storico’ di quell’associazione di stampo mafioso, ha poi sottovalutato due circostanze peculiari emergenti dalle carte del procedimento, all’uopo segnalate dall’odierno ricorrente.”

Nella foto la conferenza stampa dell’operazione “Hammer”

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