Poco meno di un anno fa due leader della Comunità di Pace di San Josè de Apartadò (Colombia), German Graciano e Julio Guisao, accompagnati dai volontari di Operazione Colomba – Corpo Nonviolento di Pace della Papa Giovanni XXIII– ricevevano dal Comune di Rimini, nella persona del Vicesindaco Gloria Lisi, un riconoscimento per la loro lotta nonviolenta e il loro irriducibile impegno nella costruzione di un modello di vita alternativo, solidale e pacifico in una Colombia straziata da 50 anni di conflitto armato.
Oggi a distanza di un anno, nonostante l’implementazione degli Accordi di Pace e la visita di Papa Francesco a incoraggiare questo processo, purtroppo in Colombia la pace ancora non è arrivata. German, Julio e tutti gli altri membri della Comunità di Pace continuano a essere minacciati di morte per il loro rifiuto di coltivare coca, sottomettersi ai gruppi neo paramilitari e soprattutto per la loro irriducibile attività di denuncia delle violazioni dei diritti umani di cui sono testimoni. Dalla firma degli Accordi di Pace (settembre 2016) in Colombia si è registrato il più alto numero di Difensori dei diritti umani, leader sociali e attivisti indigeni assassinati, mentre i gruppi neo paramilitari delle AGC (Autodefensas Gaetanista de Colombia) hanno imposto il loro controllo praticamente su gran parte del territorio nazionale, in particolare, sulle zone rurali ricche di risorse naturali e su cui vertono gli interessi delle imprese straniere e delle multinazionali.
Per dare voce ed eco ancora più forte a questa situazione di violenza, troppo spesso taciuta o occultata dai media, giovedì 12 ottobre si è tenuta a Roma presso la Camera dei Deputati una conferenza stampa avente per tema proprio la lotta e il modello della Comunità di Pace di San José de Apartadó e a cui hanno partecipato, su invito dell’Onorevole Giovanna Martelli, anche i volontari di Operazione Colomba che dal 2009 accompagnano i membri della Comunità.
Lo scorso agosto, l’On. Martelli assieme all’On. Umberto D’Ottavio e ad altri italiani del gruppo interparlamentare Italia-Colombia, avevano incontrato nella sede dell’Ambasciata italiana a Bogotà, accompagnato dai volontari di Operazione Colomba, Gildardo Tuberquia, membro del consiglio interno della Comunità di Pace e leader gravemente minacciato di morte, anch’egli già ospite del Comune di Rimini nel 2015.
Dall’incontro in Ambasciata, “il più emozionante tra gli incontri fatti” secondo l’On. D’Ottavio, il gruppo interparlamentare si era impegnato a dare seguito alla preghiera della Comunità di Pace di tenere i riflettori puntati su quanto sta avvenendo in Colombia in questa delicatissima fase post Accordi di Pace e a non abbassare l’attenzione internazionale.
La richiesta di Gildardo ha toccato profondamente la delegazione italiana e non è caduta nel vuoto. Durante la conferenza stampa l’On. Martelli ha affermato: “La Comunità di Pace è un esempio da seguire, dimostra che è possibile costruire un altro tipo di società, ed è attraverso quel tipo di costruzione di società che si agisce sulle cause strutturali dei conflitti”. Inoltre, come sottolineato durante la conferenza stampa dall’On. D’Ottavio, “E’ evidente che senza una attenzione internazionale forte l’Accordo di Pace non può procedere. Gli ideali della Comunità di Pace sono quelli che dovrebbero essere alla base della coesistenza pacifica di tutta la Colombia, per questo vogliamo richiamare l’attenzione della stampa e continuare tutti i giorni a essere presenti al fianco delle nostre organizzazioni che, come Operazione Colomba, compiono azioni concrete. E’ importante che le nostre associazioni e ong siano lì presenti con il nostro sostegno politico e ideale come stiamo facendo oggi. E’ bene che l’Italia faccia la sua parte per aiutare il processo di Pace, non dobbiamo mollare su questo”.
E noi volontari di Operazione Colomba non molleremo di sicuro su questo, è un impegno che ciascuno di noi ha preso con la Comunità di Pace e la sua coscienza già da molto tempo, e che si augura contagi lungo il suo cammino quante più persone possibili, perché la costruzione di un mondo diverso, più giusto e solidale, parte anche da qui, attraverso le scelte di tutti i giorni e il sostegno che ciascuno può offrire.
Ale Z