Nella giornata di venerdì 22 gennaio 2021, dalle 9 alle 10, si svolgerà in via Tripoli nei pressi dell’entrata antistante all’Officina un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori ex Ogr ora OMCL Trenitalia Rimini, in occasione dello sciopero indetto al livello regionale dalla Filt-Cgil Emilia-Romagna.
“Con la presente nota siamo ad esplicitare la massima preoccupazione in merito allo scenario evolutivo oltre che al percorso organizzativo-gestionale della manutenzione dei rotabili in Trenitalia in Emilia-Romagna ed a Rimini. Attualmente all’interno dell’Officina di via Tripoli – dove sono impiegati in produzione 148 lavoratori – è in atto una costante tendenza al ridimensionamento dovuta alla mancata riconversione/ammodernamento dello stabilimento, compromettendo di fatto la capacità produttiva dell’Officina stessa, attuale e futura, perché vengono deviate in altri siti le attività lavorative.
Senza il mantenimento della capacità produttiva attraverso investimenti infrastrutturali e formazione mirata, lo stabilimento di Rimini non ha futuro ed è destinato lentamente al ridimensionamento e ad una potenziale chiusura.
E’ stato sottoscritto tra Azienda e tutti i Sindacati un accordo nel luglio 2019 nel quale a fronte di una maggiore flessibilità e conseguente aumento di produttività da parte del personale addetto alle attività manutentive, si sarebbe investito nella riqualificazione dell’Impianto. L’esecuzione di quanto previsto dagli accordi è indispensabile a garantire un futuro industriale e occupazionale del sito riminese.
Ma, ad oggi, quanto definito tra le Parti nel verbale citato è disatteso ed inevaso per la parte riguardante l’Azienda. Non vorremmo che la situazione epidemiologica Covid-19 fosse l’occasione per superare da parte di Trenitalia quanto mediato fra l’Azienda e Sindacati in rappresentanza del lavoro e dei lavoratori.
Visto quanto è in gioco per la Città di Rimini, riteniamo importante il coinvolgimento del mondo della “politica” e della cittadinanza, invitando alla partecipazione attiva al presidio insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori coinvolti”.