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NUOVOUMANESIMO a Rimini: lunedì “Riforma Orlando e separazione carriere Magistrati”

Per gli INCONTRI di AUTOFORMAZIONE di NUOVOUMANESIMO a Rimini, Lunedì 30 ottobre alle ore 20.45, dialogo tra addetti ai lavori e cittadini: riforma del processo penale e sulla separazione delle carriere dei magistrati (c/o circolo PD del Centro Storico, vicolo Beccari).
Ospiti l’avv. Giovanna Ollà, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini e l’avv. Francesco Bragagni, membro della Camera Penale di Rimini, vicesegretario regionale del Partito Socialista. Per NUOVOUMANESIMO a Rimini coordina Manuela Fabbri, (giornalista, militante PD).

La cosiddetta “riforma Orlando”, entrata in vigore nella scorsa estate dopo un iter legislativo di ben 1.014 giorni, è un insieme di provvedimenti che hanno apportato sostanziali modifiche all’attuale sistema della giustizia penale, dal sostanzioso allungamento dei termini di prescrizione alla riforma de lla disciplina delle intercettazioni, dalla riduzione dei termini per concludere le indagini preliminari all’aumento delle pene per alcuni reati fino alla estensione dei processi a distanza in videoconferenza.

Una serie di provvedimenti i cui effetti pratici sono ancora tutti da verificare e che in verità risulta ancora incompleta poiché non sono approvati i decreti attuativi per la riforma dell’ordinamento penitenziario.

La separazione delle carriere dei Magistrati è una proposta riportata d’attualità dalla raccolta firme dell’Unione delle Camere Penali Italiane che si sta concludendo in questi giorni e che ha portato al risultato di 72.000 firme in tutta Italia.

Nel nostro Paese giudici e pubblici ministeri non solo entrano nella Magistratura con lo stesso concorso e possono spostarsi da una funzione all’altra, ma appartengono alla stessa associazione sindacale e alle stesse correnti associative ed eleggono congiuntamente i loro rappresentanti al CSM.

Separare la Magistratura inquirente da quella giudicante rafforzerebbe nei fatti, e per immagine, l’opinione su terzietà e imparzialità di quest’ultima, legittimando maggiormente entrambi i ruoli dinanzi i cittadini/utenti.

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