Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato i contenuti del nuovo DCPM per fronteggiare aggravarsi della pandemia. A livello locale, le prime vittime sono la fiera di San Martino di Santarcangelo dell’11 novembre. Sono infatti vietate le sagre e le fiere di comunità.
Restano invece consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, quindi le manifestazioni della fiera di Rimini sono salve. Ma non i congressi, che saranno possibili sono con modalità a distanza.
E’ arrivata la prevista stretta sulla movida, ma lasciando discrezionalità ai sindaci. Se lo riterranno opportuno, potranno chiudere strade e piazze particolarmente frequentate alle ore 21, instaurando in pratica veri coprifuoco nelle zone più doove posssono crearsi assembramenti.
Provvedimento, questo, che ha provocato l’immediata reazione del presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio De Caro: “Il governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica. Questo non lo accettiamo. Ci saranno le forze dell’ordine a controllare le aree pubbliche in cui sarà vietato l’ingresso e a riconoscere residenti e avventori dei locali? I cittadini non si sposteranno da una piazza ad un’altra? Nei momenti difficili le istituzioni si assumono le responsabilità non le scaricano su altre istituzioni con cui lealmente dovrebbero collaborare. I sindaci sono abituati ad assumersi responsabilità. Vorremmo che tutte le istituzioni facessero lo stesso. E’ fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
Anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi è contrario: “la norma sui sindaci su piazze e vie è uno scaricabarile inaccettabile ed è del tutto inapplicabile. Si ritiri o si rischia paralisi e caos nel paese e nelle città. Se il Governo vuole un lockdown notturno lo decreti e dica chi, come e con quali forze deve effettuare i controlli”
D’altra parte, alcuni sindaci avevano già adottato provvedimenti di questo tipo, come il sindaco di Bologna Virginio Merola.
Tutte le cerimonie pubbliche, ad eccezione di quelle di rilevanza nazionale, si svolgono senza la presenza di pubblico. Le pubbliche amministrazioni svolgeranno le riunioni a distanza, salvo motivate ragioni di interesse pubblico; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza.
Cinema e teatri rimangono aperti con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 spettatori al chiuso, per ogni singola sala.
Sono sospesi temporaneamente gli esami di scuola guida
Parrucchieri e centri estetici rimangono aperti nel rispetto dei protocolli di sicurezza.