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Novafeltria, si dimette il direttore di oncologia Lorenzo Menghini: “Una diaspora”

All’Ospedale “Sacra Famiglia” di Novafeltria si è dimesso il direttore del reparto di Oncologia Lorenzo Menghini. A darne notizia è il comitato Civico di Novafeltria con non poche preoccupazioni.

“È da tempo che il comitato monitora il fuggi fuggi generale di medici che lavoravano all’Ausl di Rimini. Proprio in campagna elettorale per il Comune di Novafeltria in presenza dell’assessore regionale alla sanità Donini si fece un intervento ove si sottolineava da una parte la difficoltà di reperire medici a livello nazionale ma dall’altra si cercavano risposte sul prendere il largo di tanti professionisti dalla sanità pubblica riminese. Nessuna risposta naturalmente, come se il servizio sanitario regionale avesse segreti.

Sono tanti i nomi che si potrebbero portare alla luce e che decidono di andarsene ma siamo certi sarebbero rimasti molto volentieri e ne abbiamo testimonianza diretta. Le cause sono ridotte a poche.  La mancanza di un contratto stabile e cautelativo, eppure i soldi ci sono e lo dicono i vertici, turni troppo stressanti e malanimo.

Chirurghi decisi dalla disperazione a rivolgersi altrove, anestesisti, neurologi ginecologi, neuroradiologi, oculisti, radiologi, dermatologi, un anatomo patologo come il Dr.Giulio Rossi, riconosciuta eccellenza nazionale, solo per parlare di alcune professionalità. Via dall’asl di Rimini. Una vera e propria diaspora.

Adesso arrivano le dimissioni del Dr Menghini e una comunità rimane allibita e affranta dalla notizia. Lui è il responsabile del Centro di prevenzione oncologica  dell’Ospedale di Rimini e direttore della Breast Unit di Rimini con le sedi di Novafeltria e di Cattolica per la prevenzione del tumore della mammella.

 Un professionista eccellente ed onesto. Proprio grazie al lavoro di screening per le donne dai 44 ai 74 anni vengono diagnosticati circa 130 tumori all’anno; l’indagine clinica (mammografia ed ecografia) permette di diagnosticare altri 300 tumori, e lui aveva sempre  cercato di mantenerla e  potenziarla poiché rappresenta i due terzi della patologia oncologica mammaria diagnosticata ogni anno. Tutte queste pazienti sono operate nella Chirurgia senologica di Santarcangelo, diretta dal Dott.Domenico Samorani.

Costi di gestione  più bassi, addirittura fino alla metà rispetto ad altri  reparti analoghi  dell’area vasta. Questa  organizzazione ha permesso di avere il riconoscimento Eusoma fin  dal 2014, che è il secondo in termini temporali solo al S.Orsola di Bologna in Emilia-Romagna, poi rinnovato ogni tre anni. È quel medico che in piena pandemia sconosciuta ha insistito presso la dirigenza per l’acquisto di due ecografi portatili per poter collaborare con le Usca  e diagnosticare a domicilio il Covid  e poi monitorare le condizioni dei pazienti a casa, in un momento critico per la sanità.

A due anni circa dalla pensione, che di sicuro vista la giovane età avrebbe potuto rimandare, sappiamo che anche il Dr Menghini ha deciso di dimettersi. E tutto ciò nonostante  una delibera regionale avesse disposto il bando di primariato proprio per il suo reparto. È legittimo quindi chiedersi cosa sta succedendo ai vertici ASL riminesi, in primis al direttore generale Carradori. Ci piacerebbe sapere se il Sindaco Zanchini abbia mai interagito con questo problema che in più casi ci ha riguardati molto da vicino trattandosi proprio di professionisti anche del S. Famiglia. Ci domandiamo anche quale sia  il ruolo della Regione in queste scelte e in particolare nelle figure dell’assessore alla sanità Donini e del presidente Bonaccini. Sarebbe opportuna una risposta chiara e credibile per comprendere ciò che accade nella nostra sanità pubblica”.

 

 

 

 

 

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