“Novaè … incontri con gli autori”, la rassegna letteraria itinerante ideata e promossa da “Novaè”, la lista civica partecipata che si presenterà alle prossime elezioni amministrative del Comune di Novafeltria, prosegue con la presentazione del libro “Galasso da Secchiano, conte di Montefeltro”, che si terrà mercoledì 11 agosto a Secchiano, alle ore 21, presso il giardino di Palazzo Cappelli.
La presentazione sarà curata dall’autore Roberto Monacchi, Presidente della Società di studi storici per il Montefeltro e si arricchirà della partecipazione, con il ruolo di moderatore, di Alessandro Marchi, Storico dell’arte, funzionario del Ministero della Cultura, Direttore di Museo presso Direzione Regionale Musei dell’Emilia Romagna.
Questi gli argomenti raccolti e sviluppati nel volume:
Roberto Monacchi, Galasso feltrio da Secchiano, podestà, capitano del popolo e condottiero del XIII secolo;
Gian Paolo Giuseppe Scharf, Galasso in Toscana: le podesterie aretine;
Enrico Angiolini, Galasso da Montefeltro podestà e capitano del popolo di Cesena;
Luca Mandolesi, La tecnologia al servizio della storia e dell’archeologia medievale
Il volume ha il merito di recuperare alla storia una figura politica e militare, finora erroneamente ritenuta secondaria rispetto a Guido di Montefeltro, suo cugino, come anche ribadito dal prof. Franco Cardini nella sua prefazione al libro. Galasso conte di Montefeltro era detto da Secchiano per un castello che aveva in Valmarecchia, ancora oggi visitabile.
Fu uno degli uomini più influenti della seconda metà del XIII secolo, tanto da essere onorato e annoverato da Dante nel Convito fra i nobili più illustri del tempo. Podestà di Arezzo nel 1290 e nel 1291, poi podestà e capitano del popolo di Pisa nel 1293, dal 1296 al 1300, quasi ininterrottamente, podestà e capitano del popolo di Cesena che sotto il suo governo, ricordava Gino Franceschini, sarà città cortese, sede di gentilezza e liberalità, e dove morirà nel 1300.
Questa la rappresentazione che il libro propone di Galasso: era feroce come richiedevano i tempi, equilibrato come reclamavano quei popoli; misurata e proporzionata la sua condotta rispetto alle esigenze dei potenti, fossero papi, re o rettori, ma risoluta e spietata verso i ribelli. Astuzia, inganno e violenza, le insegne delle sue conquiste; prontezza e rapidità, gli attributi del suo comando; regolate e bilanciate le armi del suo potere.