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Notte Rosa, il Comune di Riccione: “Una dottoressa di Perugia ci ha scritto di ripensarci”

Il Comune di Riccione ha diffuso una lettera recapitata da una signora originaria di Perugia, Elena Sabatini, medico. Che al telefono ha pure elogiato il rispetto delle regole sulle spiagge della Perla. Dove la settimana in rosa, il tradizionale capodanno dell’estate quest’anno posticipato ad agosto, non è mai stato benvoluta. Anche lo scorso anno  il sindaco di Riccione aveva disertato la presentazione dell’evento. E Renata Tosi pare intenzionata a prendere qualche provvedimento restrittivo proprio durante la Settimana Rosa “per evitare assembramenti”. 

Elena Sabatini aveva avuto uno scambio di opinioni su facebook, molto civile cortese, con gli organizzatori della Notte Rosa. Dove avanzava parecchie riserve su come si stanno osservando le precauzioni anti-covid in riviera e in particolare proprio a Riccione. 

Ma intanto il Comune ha diffuso la lettera della dottoressa Sabatini che scrive: “Non oso immaginare cosa accadrà durante la Settimana Rosa, quando ragazzi da tutta Italia si saranno dati appuntamento a Riccione, non esattamente con l’intento di stare a debita distanza gli uni dagli altri. Mi chiamo Elena Sabatini, anestesista dell’ospedale di Perugia – si legge nella lettera – Le scrivo in merito alla Settimana Rosa. Le scrivo, Sindaco, in quanto Lei è responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini, ma in questo caso, a mio modestissimo avviso, anche dei cittadini di tutta Italia, perché quei ragazzi che parteciperanno agli assembramenti della Settimana Rosa poi torneranno nelle loro città, nei loro paesi di origine, e loro, i ragazzi, quasi sempre asintomatici per loro fortuna, dopo un mese torneranno a scuola, dove il virus potrà diffondersi senza difficoltà. I ragazzi, per loro natura, si sentono immortali, sfidano la sorte, le regole. Noi adulti dovremmo intervenire con regole di buon senso e di prudenza. Permettere una manifestazione di questo genere è una grande, pesantissima responsabilità per chi deve tutelare ed è responsabile anche penalmente della salute pubblica. Spero che quello che sta accadendo in Spagna e in altre parti del mondo possa essere di monito, qualora non bastasse quello che abbiamo vissuto direttamente a marzo e aprile, e induca ad un ripensamento riguardo l’opportunità di svolgere in questa fase delicata una festa che farà convergere a Riccione ragazzi da tutta Italia”. 

“Sono stata a Riccione la scorsa settimana – ha raccontato al telefono la dottoressa Sabatini, immediatamente contattata dall’Amministrazione comunale – e devo dire che nei negozi, negli hotel, nei ristoranti e in spiaggia le regole vengono rispettate, ma immagino che spesso con la clientela più giovane questo lavoro diventa molto difficile. Ho scritto pensando di non ricevere risposta, oppure, di leggere solo parole formali, ma sono contenta di essere stata contattata. Sono una madre di un figlio adolescente e immagino quanta responsabilità abbiate voi come amministratori. Ho anche scritto su forum dedicati alla Settimana Rosa, ma le risposte che ho ricevuto sono state estremamente generiche. Mi chiedo ma visto il periodo che abbiamo vissuto non si poteva aspettare e rimandare la manifestazione all’estate del prossimo anno”,

Intanto Renata Tosi ha dichiarato all’Ansa: “Ne abbiamo ricevute diverse di lettere anche con tagli diversi, ma tutte si concludono con il dubbio” sull’opportunità di tenere la manifestazione: “Condivido assolutamente la perplessità espressa dalla signora: in questo anno molto particolare, che ha richiesto e richiede particolare responsabilità e particolare serietà, le sue parole sono condivisibili e mi rendono un po’ perplessa. La Notte Rosa è un evento mediaticamente molto forte, forse quest’anno troppo forte. E un megafono, un grande megafono che con il distanziamento sociale, forse, fa un po’ a pugni”. In una stagione che è ripartita e in cui, chiosa, “sta andando tutto bene”.

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