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Non tutte le ciambelle hanno il buco

Nelle tradizioni del nostro territorio c’è un dolce che si preparava nei giorni di festa, soprattutto per la Pasqua, e che tuttora viene servito durante feste, sagre paesane e ricorrenze varie.

Parliamo della ciambella romagnola, che si differenzia dalla più diffusa “ciambella col buco” essendo a forma di filoncino.

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Ideale per le feste, dicevamo, soprattutto se inzuppata in un buon vino dolce (Albana per chi ama i bianchi, Cagnina per chi preferisce i rossi). Ma è ottima anche col classico caffelatte per una colazione tradizionale e genuina, oppure come base per l’altro dolce romagnolo doc, la zuppa inglese.

Per la domenica di Pasqua la ciambella era uno degli ingredienti principali della colazione in famiglia, insieme alle uova sode benedette in chiesa durante il sabato santo e con il salame nuovo.
Questa abitudine è rimasta in tantissime famiglie, anche in quelle che non frequentano spesso le sacre funzioni.

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Era un rito molto diffuso anche tutto il lavoro di preparazione e cottura che si faceva nei giorni precedenti la Pasqua in quasi tutte le case romagnole.

Si iniziava tra le mura domestiche con la preparazione dell’impasto: ingredienti basici quali farina, zucchero, uova fresche, strutto, latte e lievito (o “dose” per ciambella, miscuglio in polvere che viene tuttora venduto nei panifici). C’era chi aggiungeva un po’ di anice, chi sostituiva lo strutto con il burro, chi usava più o meno latte…

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Poi si portava il proprio impasto al forno del paese, dove ogni donna poteva cuocere la sua ciambella, contrassegnandola in qualche modo per distinguerla da quella delle altre arzdore.

Era un rito nel rito, un momento di socializzazione e di confronto. C’era una sorta di gara per la ciambella più bella e più ben riuscita, ma anche un riconoscimento pubblico di benessere per la donna che cuoceva più filoncini delle altre.

Le strade dei paesi e dei quartieri in quei giorni si riempivano di profumi per il via vai continuo dalle case ai forni, che, una volta spenti dopo la cottura del pane, mantenevano per qualche ora la temperatura ideale per cuocere le ciambelle o i biscotti, che venivano preparati con lo stesso impasto.

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Bisognava prenotare, perché si era così tante, che occorreva fare a turni.

Da qualche decennio, grazie alle cucine casalinghe accessoriate con elettrodomestici, i poveri fornai vengono finalmente lasciati tranquilli e la ciambella si può preparare in casa.

Certo, sarà difficile ripetere i sapori di una volta: la farina non è più come allora, le uova chissà da dove vengono, lo strutto pure…

In ogni caso, attenti ad acquistare i prodotti migliori, anche noi abbiamo voluto rinnovare la tradizione, preparando la nostra ciambella.

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Ecco come abbiamo proceduto.

Ciambella romagnola

  • Ingredienti per 2 filoncini:
  • 500 g di farina 00
  • 200 g di burro morbido (o strutto)
  • 4 uova medie intere
  • 180 g di zucchero semolato
  • una bustina di vanillina
  • scorza di limone
  • un pizzichino di sale
  • 1 bustina di lievito per dolci (o “dose”)
  • 1 tazzina di latte
  • zucchero in granella per decorare

Procedimento

Setacciate in una ciotola capiente la farina con il lievito e la vanillina, aggiungere il burro fuso, quindi unire lo zucchero, le uova, il latte, il sale e la scorza grattugiata. Amalgamare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto morbido.

Portare la temperatura del forno a 180°.
Coprire con carta da forno una teglia e versarvi delicatamente l’impasto, suddividendolo in due filoncini, evitandolo di metterli troppo vicini poiché con la cottura si allargano un po’.
Cospargere i filoncini con zucchero in granella o zucchero semolato, quindi infornare per 30-40′.
La ciambella sarà cotta quando avrà un bel colore dorato.

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Una volta sfornata, la ciambella va lasciata raffreddare e si può conservare in un sacchetto chiuso (di carta o di stoffa). E’ buona anche il giorno dopo.
I più golosi potrebbero anche farcrla con nutella o con gocce di cioccolato.
E, se proprio non avete tempo o voglia, i fornai e le pasticcerie ne vendono a tonnellate, in questi giorni.

Buone Feste!!!

Maria Cristina Muccioli

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