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Non solo oro: Arezzo cede fiera a Rimini ma in cambio chiede congressi

Ieri è partito il Sigep. Si aspettano numeri da record. Meglio ancora dell’edizione 2016 che già era stata una fiera con oltre 200 mila presenze. E’ una delle manifestazioni di punta del cartellone fieristico di Rimini.

Ma è stata anche la prima volta di Italian Exhibition Group (IEG) la nuova società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza. Ora IEG è il secondo gruppo fieristico italiano, con un fatturato di 123 milioni di euro e un margine operativo lordo (EBITDA) di quasi 23 milioni.

L’inaugurazione del Sigep è stata anche l’occasione per parlare di futuri progetti del nuovo gruppo fieristico. Il Presidente Cagnoni, a margine della manifestazione, ha anche detto che a breve vi saranno novità nell’azione imprenditoriale del gruppo aggiungendo nuove sinergie. Altro non è stato detto.

La trattativa più calda in corso, come già scritto in un precedente articolo,  è quella con Arezzo Fiere per la cessione delle Mostre Orafe. L’assemblea che doveva approvare la cessione del ramo d’azienda al gruppo IEG prevista per il 19 gennaio si è però rivelata interlocutoria e ha deciso di rinviare al 7 febbraio, a cavallo della data ultima prevista dal contratto, che è il 15 di febbraio.

Il rinvio è stato deciso dalla Regione Toscana, socio di maggioranza con il 41 per cento di Mostre Orafe, e dal Comune di Arezzo, dove l’eventuale accordo deve passare per il voto del Consiglio.

Pare di comprendere che l’intenzione della Regione non sia tanto di bloccare l’operazione di vendita, ma piuttosto trovare una posizione unitaria di tutti i soci pubblici di Arezzo Fiere  per poi alzare il prezzo della vendita.

Ma non solo: i toscani vogliono trattare anche di altro con IEG. Se sono disponibili a cedere la loro manifestazione al leader riconosciuto del settore, Vicenza Oro, guardano però con interesse alle eccellenze dell’altro partner, Rimini e il suo turismo congressuale.

Molto chiare le dichiarazioni rilasciate alla Nazione il 20 gennaio dall’assessore regionale della Toscana Vincenzo Ceccarelli:
“Penso che i grandi soci pubblici debbano essere tutti d’accordo. Quindi Regione, Comune, Provincia e Camera di Commercio. Devono presentarsi tutti in assemblea e votare alla stessa maniera. Domani non devono esserci fughe di responsabilità. Non pretendo l’unanimismo, ma quelli che hanno maggiori responsabilità devono remare dalla stessa parte”
Ma lei che ne pensa di questo accordo?
«Che è ancora perfettibile. Io credo ad esempio che se si comincia a parlare con Rimini, non ci si deve limitare a discutere di oro. Si potrebbe affrontare anche il grande tema del turismo congressuale. Se ci lasciamo sfuggire un’occasione come questa, non so quando se ne ripresenterà un’altra. E poi va affrontato il problema del marchio».

Ancora più esplicito il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli:
«Siamo davanti, come da tempo andavo sostenendo, al clamoroso fallimento della gestione, il problema non riguarda solo ArezzoOro, ma la povertà di contenuti durante l’anno e la perdita anche di eventi di valore assoluto quali il Forum Risk». «Potrei dare indicazione favorevole alla cessione, se questo fosse l’unico modo per evitare di portare i libri in tribunale».

ghinelliAlessandro Ghinelli sindaco di Arezzo

In conclusione la cessione delle mostre orafe è una necessità per Fiera di Arezzo , visto il forte indebitamento. La Regione Toscana cerca tuttavia di ottenere il massimo da questa trattativa cercando di coinvolgere anche altri temi: come appunto il turismo congressuale.

È questa l’ennesima partita di Lorenzo Cagnoni, che da presidente di IEG dovrà giocarsela su molti tavoli. Perché se anche l’operazione dell’oro di Arezzo andasse in porto, alla soddisfazione dei vicentini non corrisponderebbe probabilmente quella dei bolognesi,  che nonostante il recente aumento di capitale da 20 milioni arriverebbero alla trattativa per la holding fieristica emiliano-romagnola, tanto auspicata dalla Regione, ancora distanziati rispetto a Rimini.

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