Il comune di Riccione sospende la licenza della discoteca Cocorico per tre mesi. Questa volta la discoteca non ha commesso nessun illecito legato all’attività del locale. La sospensione è dovuta al mancato pagamento della Tari (tassa raccolta rifiuti) per il 2018.
La vicenda, in realtà, va avanti dal 2016 quando il Comune di Riccione ha presentato il conto del mancato pagamento della Tari dal 2012. Soltanto dal 2012 al 2015 il Comune doveva avere oltre 100 mila euro.
La cifra è ancora più alta se si conteggiano anche le gestioni del Cocorico precedenti a quella attuale. Oltre 400mila euro. Nel 2016 il Comune di Riccione aveva accordato una diluizione del pagamento degli arretrati su richiesta della gestione.
Alla prova dei fatti solo una parte dell’arretrato è stato liquidato per il 2016 ed anche per il 2017, mentre risulta del tutto insoluta la Tari per il 2018. Questa la ragione della sanzione amministrativa con la chiusura del locale.
La decisione drastica di chiusura del Cocorico è l’applicazione, per la prima volta, di una integrazione al regolamento comunale di gestione dei rifiuti, approvato dal Consiglio Comunale il 20 settembre 2018, che prevede la sospensione della licenza a quanti evadono la tassa sui rifiuti. Nel mirino negozi, bar, ristoranti e hotel che, per una città turistica come la Perla Verde, rappresentano una quota consistente delle entrate fiscali. La sanzione applicata è quella prevista dal TULPS (testo unico delle leggi di Pubblica sicurezza).
Il sindaco di Riccione Renata Tosi era stata chiara già dall’approvazione in giunta dell’inasprimento delle sanzioni per il mancato pagamento della Tari. “La corresponsabilità al senso di comunità deve passare, non solo attraverso la decisa azione di recupero all’evasione fiscale portata avanti da tempo dall’amministrazione, ma anche attraverso un comportamento di equità da parte di tutti i cittadini. Da qui l’obbligatorietà di corrispondere la Tari da parte di ogni esercizio pubblico o locale di pubblico spettacolo perché, solo in questo modo, possiamo dare risposte concrete in termini di qualità dei servizi offerti al cittadino e di contenimento della tassazione”…..” non sono più tollerabili , dichiarava il sindaco Tosi, casi di attività economiche che, dopo ripetute sollecitazioni ricevute dai nostri uffici ai tributi, e nonostante la possibilità di rateizzare il pagamento dell’imposta, continuano a fare orecchie da mercante”
Nel caso del Cocorico la chiusura di tre mesi è il massimo della sanzione prevista.
Ora i gestori del Cocorico hanno due possibili percorsi amministrativi. Un ricorso al Tar, che significa tenere chiuso, quasi sicuramente per tutto il periodo festivo (natalizio e di fine anno) oppure mettersi in regola con i pagamenti dovuti.