Il Codice della nautica da diporto, di cui al Decreto Legislativo n. 171 del 2005, al fine esplicito di incentivare la nautica da diporto e il turismo nautico, consente il noleggio di imbarcazioni anche da parte di persone fisiche o società non aventi come oggetto sociale il noleggio o la locazione. Tale attività, che prevede obblighi di comunicazione preventiva alla Capitaneria di Porto e all’Agenzia delle Entrate, è soggetta ad un’imposta sostitutiva del 20 per cento, con il limite massimo di 42 giorni di esercizio nell’arco dell’anno.
La mancata osservanza di quanto ora indicato assume una forma di concorrenza sleale e produce effetti negativi per l’economia, specialmente nei confronti dei soggetti che svolgono tali attività in forma di impresa, nel pieno rispetto della normativa fiscale, previdenziale e di sicurezza della navigazione marittima.
A tal fine, nell’ambito delle consuete attività di polizia economica – finanziaria e polizia marittima, i militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Rimini hanno concluso una serie di accertamenti, avviati a partire dalla fine del 2022, incrociando i dati acquisiti nel corso numerosi controlli in mare svolti già nella precedente stagione estiva con elementi reperiti presso gli Enti interessati ed attraverso le banche dati in uso alla Guardia di Finanza, al termine dei quali sono emerse una serie di irregolarità che hanno interessato 6 soggetti, nei confronti dei quali sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 70mila euro, per mancata comunicazione preventiva ed esercizio abusivo dell’attività di noleggio.
Sono 3 i soggetti segnalati ai Reparti della Guardia di Finanza competenti per territorio in relazione alla mancata dichiarazione dei relativi proventi nonché per incoerenza dei redditi dichiarati con riferimento, fra l’altro, al possesso ed ai costi di gestione di imbarcazioni di rilevante valore commerciale. I controlli proseguono in relazione all’approssimarsi della stagione estiva.