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Gobbi (Rimini Attiva) e Casadei (Rimini Futura) su ‘Quinta Colonna’:”No alla spettacolarizzazione della violenza di genere”

Trasmissioni televisive che spettacolarizzano il tema della violenza di genere attraverso una cronaca morbosa che dirotta le paure delle persone su false soluzioni, non sono da frequentare, sia che si cerchi una corretta informazione sia, a maggior ragione, se si ricopre un ruolo politico o si fa parte di una Commissione per le Pari Opportunità.” Le parole sono di Donatella Gobbi ( esponente di Rimini Attiva) e Alice Casadei (esponente di Rimini Futura con Gnassi), che intervengono in seguito alla trasmissione televisiva ‘Quinta Colonna’ andata in onda ieri sera su Rete 4. Nel corso del programma si è infatti discusso del tragico stupro di gruppo consumatosi il 26 agosto e, un gruppo di signore, collegato in diretta da Rimini, ha criticato aspramente la città, rappresentandola come pericolosa e poco sicura.

Il Comune di Rimini si è trovato al centro di fatti di cronaca drammatici ma che non possono influenzare l’immagine della città, soprattutto se per colpa di una strumentalizzazione da parte dei media o di uno schieramento politico di minoranza che ne rimandano un ritratto che non corrisponde alla realtà. – continuano Gobbi e Casadei, che aggiungono – Prendiamo fermamente le distanze da chi cavalca l’onda della paura, riconducendo solo quei pochi episodi che conosce ai fenomeni di immigrazione. Collegare l’aumento degli arrivi di profughi con un aumento di stupri è un paradosso logico e mostra una grave mancanza di conoscenza delle fonti.

Sono i numeri a parlare…”Dagli ultimi dati (fonte Adnkronos) risulta che il numero complessivo delle violenze sessuali dall’inizio di quest’anno a luglio è diminuito: nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2017 sono state 2333, contro le 2345 denunciate nello stesso periodo dell’anno scorso. Invece, le donne uccise da un uomo con cui hanno avuto un rapporto affettivo o familiare non sono in diminuzione: nel 2016 se ne sono contate 120; nel 2017 la media è di una vittima ogni tre giorni. Parallelamente, i migranti sbarcati fino al luglio del 2017 sono stati più di quelli degli stessi mesi del 2016.

E ancora: “Il binomio criminalità uguale a violenza sulle donne genera disinformazione e rende più tortuoso il compito di chi, ogni giorno, lavora a tutela delle vittime e si adopera per mettere in atto campagne di sensibilizzazione, promuovendo l’abbattimento di ogni barriera culturale.
Confinare la violenza ad un problema esclusivamente legato ai flussi migratori minimizza la problematica, porta ad una deresponsabilizzazione dei cittadini e ad una mancata presa di coscienza della vera natura del problema, che affonda le radici in una cultura profondamente maschilista ancora molto presente in Italia”.

“Ci auguriamo perciò che le nostre colleghe di minoranza alle Pari Opportunità lavorino con una maggiore consapevolezza del ruolo che ricoprono e con un più ampio spirito di collaborazione e di condivisione degli obiettivi della Commissione di cui tutte facciamo parte.” – chiosano infine.

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