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NNC Dancelab: così vola la giovane danza di Riccione

NNC DanceLab: si chiama così il laboratorio per giovani danzatori creato da Valeria Fiorini ed Eleonora Gennari, due danzatrici e coreografe riccionesi, che fanno parte della compagnia di danza contemporanea NNChalance. Domani, sabato 21 aprile (ore 21,00), al Teatro CorTe di Coriano, andrà in scena ‘Lezioni di volo’, show organizzato proprio dal NCC DanceLab.  Abbiamo chiesto  a Valeria Fiorini di raccontarci qualcosa sullo spettacolo e la compagnia.

Valeria, da quanto tempo esiste la NNC DanceLab?

«NNC DanceLab è nato nel 2015. È un percorso di formazione rivolto a giovani danzatori del territorio. La nostra ricerca è basata sulla potenza grafica della coreografia, sui segni che la composizione lascia nello spazio e nello sguardo altrui, dove il gesto coreutico prende la forma di immagini che evocano, raccontano e suggeriscono».

In quanti siete in questo laboratorio?

«Il laboratorio ha un numero variabile a seconda dei progetti che vengono messi in scena.  Nello spettacolo ‘Lezioni di volo’, sono presenti circa 35 giovani danzatori che hanno lavorato con me e con Eleonora soprattutto sull’aspetto coreografico. Sono allievi selezionati della scuola Tilt Danza e Teatro di Bellaria/Igea Marina, che quest’anno ha ospitato il progetto NNC DanceLab. Fa parte del progetto anche un gruppo integrato, cioè composto da adolescenti e da tre ragazzi con Sindrome di Down del Centro 21 di Riccione, i quali studiano danza con noi da molti anni.  Anche loro si esibiranno nello spettacolo».

Qual è l’età media dei vostri allievi? Ci sono anche ballerini maschi?

«L’età media è 15 anni, e su 35 allievi è presente solo un ragazzo».

Che tipo di spettacoli organizzate?

«Spettacoli di danza, anche urbana in spazi non convenzionali, dove oltre all’elemento coreutico viene affrontato l’elemento della drammaturgia e del rapporto con la società contemporanea».

Vi esibite in spazi non convenzionali: ovvero?

«Passiamo dal teatro alla danza urbana, dai festival alle performance nei locali durante l’aperitivo. Siamo versatili da questo punto dal punto di vista dello spazio, ma non del linguaggio. C’è un preciso studio del movimento ed una continua ricerca coreografica che viene portata avanti in tutti i lavori, in qualsiasi contesto vengano presentati. Non saprei sinceramente quantificare il numero di esibizioni all’anno, ma siamo molto impegnati».

A proposito di rappresentazioni, mi descrivi quella che porterete in scena al CorTe di Coriano?

«‘Lezioni di volo’ parla dell’azione del crescere ed è liberamente ispirato ad un libro di Pirkko Vainio. Avendo così tanti adolescenti in scena, attraverso la simbologia del volo abbiamo voluto trattare questo argomento, ma esclusivamente attraverso il corpo.  Come un uccellino che impara a volare, l’essere umano tenta costantemente il volo, in mezzo al rumore dei consigli e dei luoghi comuni con cui si confronta ogni giorno. È un viaggio alla scoperta del coraggio, del tentativo di buttarsi. La danza diventa metafora del volo. In entrambi il corpo viene utilizzato come mezzo per raggiungere mete più elevate, come tramite per la scoperta:
‘Vivere è un po’ come volare, non è automatico: bisogna imparare a farlo.’ Questa è la frase che apre lo spettacolo».

State preparando qualche altro show per la stagione estiva?

«Sicuramente continueremo con le performances, perlopiù all’aperto».

Nicola Luccarelli

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