Continua a far discutere – e non poco – il bando “Flag Costa” emanato dalla Regione per incentivare l’attività di raccolta dei rifiuti in mare da parte dei pescatori. Parliamo di un bando di ben 128.487,87 euro, fondiche però, a detta dei diretti interessati non finirebbero nelle casse di chi andrà a sporcarsi le mani – o meglio le reti – in mare. Di chi, dunque, è in realtà abituato dopo anni a raccogliere rifiuti di ogni tipo dalle acque in forma gratuita ma sarà tenuto a frequentare corsi specifici di formazione per apprendere l’arte dei netturbini dell’adriatico. Detta in questo modo, si tratterebbe di un paradosso bello e buono.
“La questione dei fondi del bando Costa usati per finanziare corsi di formazione per insegnare ai pescatori a raccogliere i rifiuti in mare? Hanno ragione loro a dire che è uno scandalo perchè è un lavoro che fanno da anni, quello di ripulire i mari da rifiuti di ogni tipo“. A parlare è Sauro Pari – a margine della conferenza di presentazione dell’iniziativa “Ripuliamo il mare” organizzata dalla Fondazione Cetacea in tutta la Regione. “La verità, per quanto riguarda il bando Flag Costa e gli incentivi economici ai pescatori affinchè oltre alla tradizionale attività ittica possano raccogliere in mare anche i rifiuti è che sarà molto difficile garantire fondi. Non ci sono i soldi, l’attività di pulizia non potrà essere monetizzabile”.
Eppure un modo per spronare i pescatori a ripulire il mare per Sarti ci sarebbe: “Si potrebbe istituire una sorta di patente a punti”, spiega ancora Pari. “Più rifiuti raccoglie un pescatore più punti gli verranno abbonati“. Così come la patente auto quella nautica prevede come è facile pensare diverse infrazioni punibili – in maniera analoga – con un sistema di punti, che però diversamente da quanto accade per gli automobilisti non vengono decurtati ma aggiunti. Per Sarti dunque la raccolta dei rifiuti in mare ripagherebbe i pescatori con la diminuzione dei punti in base alle quantità di rifiuti raccolti.
Come da comunicato stampa, il bando è stato emanato dalla Regione sere a incentivare l’attività ittica “con lo scopo di tutelare eAsalvaguardare gli ecosistemi marini da un lato e la necessità di garantire una elevata qualità al consumatore dall’altro, il bando intende dare l’opportunità agli operatori della pesca di ricevere un contributo a finanziamento di interventi finalizzati a migliorare la raccolta dei rifiuti del mare e dei prodotti dell’attività ittica (attrezzi da pesca perduti, rifiuti marini, plastica ed altri rifiuti presenti in mare)“.
Sull’edizione odierna de “Il Resto del Carlino” la cooperativa “Lavoratori del Mare ” lamenta numerose falle presenti nel bando per prima cosa la questione dei corsi di formazione. “I pescatori sono allibiti, il bando promette fondi per i centri di ricerca e formazione“. In pratica, i fondi andrebbero nelle casse di chi organizzerà i corsi di formazione per insegnare ai pescatori a svolgere una mansione che nel tempo hanno dimostrato di sapere svolgere a pieno ritmo. Ma gratis, perlomeno fino ad oggi.