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Neve, allagamenti e mareggiate: così tre anni fa la Romagna fu travolta

𝟮𝟭-𝟮𝟰 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟭𝟴: in quei giorni una circolazione depressionaria con massa d’aria fredda in quota, provocò pioggia e neve nel settore centro-orientale della regione, dove in particolare sopra i 500 metri di altitudine si verificarono consistenti accumuli di neve e il reticolo idrografico minore in Romagna andò in crisi. In montagna si verificarono disagi dovuti alla neve, lungo tutto l’Appennino da Modena a Rimini, mentre in pianura si riscontrarono degli allagamenti, soprattutto a Viserba ed in alcune frazioni di Rimini.

Dalla notte di mercoledì 21 la neve cadde in Valmarecchia con accumuli consistenti che causarono disagi a Sant’Agata Feltria, Novafeltria, Pennabilli e in questi ultimi due borghi si registrarono blackout nelle frazioni. Caddero diversi alberi anche a Verucchio. I vigili del fuoco effettuarono diversi interventi con motoseghe e turbine nella comunità montana, dove alcune case rimasero isolate. Interruzioni di corrente a San Leo a causa della caduta di alberi sui cavi della corrente per la neve, e diversi furono gli incidenti e i disagi alla circolazione in tutto l’entroterra Riminese.
Il giorno 22 le scuole rimasero chiuse a Verucchio, San Leo, Sant’Agata Feltria, Novafeltria, Pennabilli e Casteldeci.
Disagi in Valmarecchia anche il giorno 23, con dichiarazione di stato di emergenza da parte  dell’Unione dei Comuni. A Pennabilli si rese necessario la chiusura al traffico di Passo Cantoniera, a causa di piccoli distaccamenti di slavine e alberi caduti sulla carreggiata. Per garantire l’accessibilità alle scuole, sulle colline del Riminese entrarono in funzione i mezzi spazzaneve, ma sicuramente i disagi maggiori si registrarono nella Repubblica di San Marino, dove in tre giorni le nevicate non diedero mai tregua.
Si riporta notizia di allagamenti che si verifarono il venerdì pomeriggio a Viserba, frazione di Rimini, dove il sottopasso di via Curiel insieme ad alcuni tratti di strade limitrofe furono invasi dall’acqua. La pioggia in pianura cadde incessantemente, al punto da far divenire molto alto l’indice di rilascio dei terreni agricoli. Si verificarono anche degli innalzamenti dei livelli idrometrici del fiume Marecchia e del torrente Ausa. Lo stato dei fossi nel Riminese divenne critico, così come la maggior parte delle loro esondazioni.

A tal proposito si riporta uno stralcio dell’edizione il Resto del Carlino di sabato 24 febbraio 2018:

Il maltempo ha reso impraticabile la circolazione in moltissime zone di Rimini. E’ stato chiuso temporaneamente il sottopasso di via Sacramora alle Celle. E’ finito sott’acqua anche quello di via Angeloni, a Riccione. Chiusa anche via Casalecchio, in zona aeroporto. Ma le situazioni più critiche ieri a Rimini, dove da mercoledì sono caduti 150 millimetri di pioggia, si sono registrate a Vergiano e Spadarolo, e a Sant’Ermete a Santarcangelo.

Molte strade, come via Osteria Pettini, si sono trasformate in un fiume d’acqua e fango, a causa della tracimazione dei vari fossi e canali di scolo. La stessa Marecchiese in alcuni punti è diventata impraticabile. Allagato il tratto di strada provinciale all’altezza del Lidl, dove interseca l’autostrada. A finire in ginocchio sono state le stesse zone finite sott’acqua il 6 febbraio del 2015. Alcune case si sono allagate, tanti residenti si sono armati di stivali, sacchi di sabbia e pompe per evitare il peggio.

Grave la situazione del torrente Mavone, che rischia di esondare da un momento all’altro. «Sembra di rivivere l’incubo del 2015. Se la pioggia continuerà con questa intensità e non si interviene subito, rischiamo un’altra catastrofe», dice Daniele Manfroni, che tre anni fa fu costretto a scappare dal tetto di casa perché l’acqua aveva invaso il pianoterra. Rabbia e paura anche a Villa Verucchio, dove una strada è franata ed è stata chiusa dalla polizia locale. Anche qui numerosi i fossi esondati con l’acqua che ha invaso le strade. Critica anche la zona a monte dell’Adriatica, tra Viserba e Torre Pedrera. L’area compresa tra via Pavese, la zona Case Nuove e via Orsoleto è stata in buona parte sommersa. Chiusa fin dal mattino via Orsoleto. Acqua alta anche a Rimini sud, dove vengono monitorati i sottopassi. Difficoltà per via Manfroni, a Miramare. Tanti gli scantinati allagati, con l’acqua che non ha superato i 40-50 centimetri d’altezza.

A Fiabilandia per evitare la tracimazione del laghetto interno sono state usate le pompe d’emergenza, che hanno però inviato l’acqua in strada, causando difficoltà. Disagi segnalati dai residenti anche vicino all’ospedale: «Tutto intorno si è formato purtroppo il solito lago, vicino al ricovero dei pazienti dell’Hospice». A Riccione il Rio Melo e il Marano sono esondati in vari punti nel tardo pomeriggio. Tutti i fiumi restano ‘sorvegliati speciali’. Così come il mare, molto mosso dal vento di bora, arrivato alla strada a Viserba.

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