Era il 7 febbraio 2020 quando America Graffiti ha chiuso. Solo uno scarno cartello con scritto “chiuso per lavori” ne giustificava la chiusura. Poi sono susseguiti una serie di comunicati dove le accuse su di chi era la responsabilità della chiusura erano reciproche. Da una parte i gestori che avevano aperto una causa civile con i concessionari per rendere nullo il contratto. La causa è stata iniziata con il ricorso del 19 ottobre 2018, in cui si sosteneva che il contratto di affitto del ramo d’azienda “Bar Ristorante Nettuno” fosse nullo perché la società non esisteva nel 2010; non gli sarebbe dunque stata consegnata nessuna azienda, né tanto meno all’epoca vi erano dipendenti. Per questo i gestori chiedevano la restituzione di quanto pagato fino a quel momento per i canoni di affitto.
I concessionari, dall’altra parte, hanno fatto causa per i mancati pagamenti dell’affitto per le annualità 2018 e 2019. Anche in questo caso versione diverse da parte dei gestori:” Non abbiamo pagato l’affitto perché non era stato pagato il canone demaniale con il rischio di chiusura del locale”
Su questo aspetto entra in causa anche un altro risvolto giuridico. Il Nettuno è infatti un bene demaniali di proprietà dello Stato ( i famosi pertinenziali) che ha visto un contenzioso andato avanti per anni tra i concessionari e lo Stato per l’aumento del canone delle concessioni aumentato in modo esponenziale con una legge finanziaria del 2006. Contenzioso risolto con uno degli ultimi decreti del Governo già convertito in legge.
Ora arriva la sentenza di primo grado. Una sentenza che chiarisce, almeno in questo primo giudizio molti punti dell’intricata vicenda.
Va subito detto che i concessionari, i fratelli Parmeggiani, hanno vinto il contenzioso in modo netto.
La sentenza prevede:
- I gestori dovranno versare la somma di 550mila euro ai fratelli Parmeggiani
- La somma è al netto di quanto versato dai gestori. 200mila euro di una fideiussione già incassata, 190mila euro per le spese di ristrutturazione fatte nel locale per aprire America Graffiti e 15mila euro dati all’Agenzia del Demanio per acconto sui canoni non pagati.
- Il Tribunale ha anche stabilito una multa di 50mila euro se non viene restituita tutta l’attività e le autorizzazioni relative entro un mese.
I gestori hanno già annunciato ricorso in appello.