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Nemmeno il coronavirus ferma le fogheracce, falò un po’ ovunque

Le fogheracce quest’anno sono state state vietate, i Carabinieri forestali hanno annunciato che avrebbero vigilato. Ma evidentemente non c’è niente che possa fermare quell’istinto ancestrale che spinge i popoli ad accendere un gran fuoco quando sta arrivado la primavera.

Questa sera l’aria di Rimini è quella di un qualsiasi 18 marzo. Impregnata di fumo come sempre. Segnalazioni sui social arrivavano da ovunque, Orsoleto, Marebello, San Giuliano, perfino Marina centro. La campagna, poi, appare punteggiata di luci come da intramontabile tradizione, vanamente combattuta (in passato) dalla Chiesa come usanza pagana e oggi vietata per la laicissima emergenza coronavirus.

Chi ha acceso i fuochi? Non si sa. Intorno ai fuochi pare non ci sia nessuno. Ma di quel gesto si vede che non se ne può fare a meno. Dare alle fiamme il vecchio sperando nel nuovo, incoraggiare la bella stagione a portare calore nei corpi e nelle anime

E qualcuno fa perfino circolare sui social dei video, spiegando che se non occorre l’aiuto di San Giuseppe adesso, allora quando?

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