Una «situazione complicata». Così la vice sindaca di Rimini Chiara Bellini, con delega ai Servizi educativi, descrive il rientro tra i banchi dopo la pausa natalizia. Nelle scuole della città romagnola, infatti, pesa la carenza di organico. Molti i docenti assenti perché positivi e quindi in quarantena, con punte del 20% in alcuni istituti. Ma anche negli altri la percentuale rimane sopra i dieci punti.
«La tenuta è difficile», ammette la vice prima cittadina, convinta però che la didattica in presenza vada salvaguardata con ogni mezzo. In una scuola della prima periferia il 13% dei docenti è positivo, in altre 3 la percentuale sale al 20: la primaria XX Settembre, le medie Alighieri e le scuole primarie del Sesto Circolo di Rimini.
Questo per quanto riguarda le scuole di competenza comunale. Nelle superiori, peraltro aperte a Rimini già da venerdì 7 gennaio, la situazione è simile con almeno il 10% di personale in meno. E sono tantissime le assenze anche fra i ragazzi, con classi ridotte anche a meno di 10 alunni.
La giornata di oggi, però, «è andata meglio di venerdì, quando abbiamo registrato un forte calo di presenze, dovuto anche a scelte personali delle famiglie che hanno deciso di fare il ponte. Ponti non previsti, ma dettati dalla pandemia», spiega Bellini. La situazione però resta «complessa», perché i docenti sono «sotto organico» – prosegue la vice sindaca – specie nelle scuole primarie, medie e superiori.
E anche le sostituzioni degli insegnanti no vax vanno a rilento. Non è infatti facile trovare supplenti al posto di quelli sospesi dopo l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per il personale della scuola, il 15 dicembre dello scorso anno. A quasi un mese di distanza quei ruoli in molti casi sono ancora scoperti.
«Dati complessi da gestire», conclude Bellini. L’amministrazione comunale di Rimini si è però allineata all’indirizzo ministeriale. «Condividiamo» l’intenzione di garantire la didattica in presenza, che rimane «fondamentale», dice con forza Bellini.einst, è il suo auspicio.