Era il 7 agosto0 del 2016 quando una lite all’interno della profumeria si trasforma in tragedia.
Una coppia di turisti russi prima di acquistare dei solari apre le confezioni e fotografa il fogliettino delle spiegazioni. Il tutto serve ad inviare in Russia alla figlia le caratteristiche dei prodotti che a detta della donna era solo un modo per rendere partecipe dell’eventuale acquisto anche la figlia in Russia. C’era stata però un’incomprensione con la negoziante, stufa delle stranezze delle clienti dell’Est. Entrambe avevano giudicato sgarbato l’atteggiamento dell’altra ed era nato il battibecco.
La donna russa aveva sbattuto sul bancone la confezione di crema ed era uscita dal negozio senza acquistare nulla. Serafino Sammarini, che era sulla porta, l’aveva inseguita sul marciapiede. Il marito della turista russa si era voltato per contenerlo allungando le mani come per contenerlo. Ma nel fare questo gesto provoca la caduta del negoziante. Il russo allunga subito la mano per aiutarlo ad alzarsi, Sammarini è arrabbiato ma sembra stare bene. Dopo cinque minuti però il negoziante si sente male. L’ambulanza arriva quasi subito, ma l’uomo muore durante la corsa verso l’ospedale Infermi. Sammarini aveva 74 anni e da decenni gestiva con la moglie la profumeria di Marebello.
I due turisti russi vengono rintracciati due giorni dopo e vengono accusati di omicidio preterintenzionale. Il PM Paolo Gengarelli, dopo una accurata ricostruzione dei fatti aveva proposto l’archiviazione, convinto che si era trattato di incidente e nulla di più.
Nell’udienza di ottobre 2017, il Gip Vinicio Cantarini anziché accogliere la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero Paolo Gengarelli, ha disposto l’imputazione coatta con l’accusa di omicidio preterintenzionale del turista.
Ora è stata decisa la data del processo che si aprirà il 21 dicembre 2019, di fronte la Corte di Assisi di Rimini. La vedova di Serafino Sammarini sarà parte civile