Continua il botta e risposta tra il Comune di Rimini e Morrone (Lega Nord), apertosi sulla questione dello spostamento di un centro islamico dalla sede in via S. Nicolò a Borgo Marina.
Jacopo Morrone, esponente della Lega Nord Romagna, infatti, ne aveva richiesto con l’immediata chiusura, additandolo come un possibile focolaio di radicalizzazione e dichiarandosi pronto a scendere in piazza. A Morrone aveva controbattuto l’associazione e Attawhid, responsabile del centro, che aveva precisato che a Borgo Marina è solamente stata trasferita la sede del centro: non si tratta – contrariamente a quanto affermato da Morrone, di un nuovo luogo di culto. Attawhid aveva quindi invitato ad evitare strumentalizzazioni politiche.
Sulla stessa linea aveva risposto anche il Comune di Rimini a mezzo stampa, invitando ad evitare caricature e voci grosse una questione, come quella della civile convivenza, che merita ben altro approfondimento e approccio.
Oggi è di nuovo Morrone a prendere la parola, per ribattere alle “pesanti offese mosse dal Comune di Rimini”. Morrone accusa la Giunta Gnassi di non risponde alle accuse di possibile radicalizzazione legate al centro islamico, e si dichiara di nuovo pronto all’azione per ascoltare e accogliere le istanze dei residenti di Borgo Marina.
Di seguito, il testo completo della sua nota stampa:
Il segretario romagnolo della Lega Nord non accetta le pesanti offese mosse dal Comune di Rimini nei suoi confronti e di quelli del Movimento e invita prima di tutto l’Amministrazione “a dare un nome e un volto a queste dichiarazioni. È chiaro che qualcuno nella Giunta Gnassi si intende meglio di chiunque altro di codice penale, di reati di natura religiosa o della possibilità di istituirli. Mi aspetto quindi da Gnassi come minimo una lectio magistralis su questo tema, sull’articolo 270-bis (che sono certo padroneggi al pari di certi principi del foro) e magari un assaggio di storia del medio oriente. Certo che fa specie sentir parlare di certi argomenti proprio il Comune di Rimini il cui Sindaco, oltretutto, è tra i protagonisti del drammatico crac Aeradria e sul quale ancora pendono vari reati di natura fallimentare”.
“In tutta l’arringa difensiva dell’Amministrazione riminese” – prosegue Morrone – “non ho trovato però alcun accenno o smentita sull’emergenza data dall’emersione di una rete terroristica composta da stranieri di religione islamica radicati in tutta la Romagna, sul monitoraggio da parte delle Forze dell’Ordine di Forlì Cesena di una serie di centri culturali islamici rivelatisi poi delle vere e proprie mosche abusive e, aggiungo, sull’altrettanto preoccupante inchiesta che ha portato alla scoperta di una Ravenna ai più ignota e definita da alcuni organi di stampa la ‘capitale dei foreign fighters’. Tutte notizie che di certo non ci rallegrano e purtroppo danno il senso e la natura del pericolo islam e della radicalizzazione, anche in Romagna, dell’estremismo islamico. Tutti elementi che evidentemente a Palazzo Garmapi sono passati inosservati o non meritevoli di attenzione”.
“Mi auguro comunque che l’Amministrazione Gnassi almeno sappia ascoltare e accogliere le istanze dei residenti di Borgo Marina, il loro grido di allarme e le loro rimostranze. In tal caso, la levata di scudi dei Comitati cittadini contro le microaree nomadi sarebbe servita a qualcosa”.