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Morto il grande storico dell’arte Andrea Emiliani, studiò anche Cagnacci e la pittura riminese

E’ morto a Bologna lo storico dell’arte Andrea Emiliani, tra l’altro Accademico dei Lincei e fondatore nel 1974 dell’Istituto beni culturali dell’Emilia-Romagna. Nato a Predappio, aveva compiuto 88 anni il 5 marzo ed era ricoverato all’ospedale Sant’Orsola da alcune settimane.

Studioso ed eminente critico, da Raffaello ai Carracci, da Guido Reni a Morandi, è stato il massimo esperto mondiale di Federico Barocci, di cui nel ’75 allestì nel capoluogo emiliano una mostra che riuniva quasi tutta l’epoca pittorica e 300 disegni. Tra i suoi incarichi anche quelli di Soprintendente per i Beni artistici e storici di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna e direttore della Pinacoteca nazionale di Bologna. “Straordinario uomo di cultura, Andrea Emiliani ci ha insegnato che l’arte può e deve essere popolare e accessibile a tutti”, ha detto il sindaco di Bologna Virginio Merola, “ci ha insegnato che il museo è uno spazio aperto, che la città e l’ambiente sono museo vivo e da vivere”.

Emiliani fu anche uno dei principali studiosi del pittore santarcangiolese Guido Cagnacci, alla cui riscoperta contribuì con saggi come “I maestri del Seicento tra l’Arengo e il castello di Sigismondo” a corredo della mostra Seicento Inquieto. L’Arte a Rimini fra Cagnacci e Guercino” (27 marzo – 27 giugno 2004). 

Sua la prefazione a  Pittura a Rimini tra gotico e manierismo”, catalogo della mostra tenuta nella Sala delle Colonne (agosto-ottobre 1979).Collaborò inoltre con Pier Giorgio Pasini, scrivendo l’introduzione a “La pinacoteca di Rimini” (1983).

Studiò a fondo Pietro da Rimini operante a Ravenna con il libro “Gli affreschi trecenteschi da Santa Chiara in Ravenna”. Innumerevoli le sua partecipazioni a iniziative culturali, conferenze, mostre, a Rimini come a San Marino.

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