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E’ morto Ermanno Olmi, Rimini l’aveva onorato con il Premio Fellini

 Ermanno Olmi  è morto ad Asiago a 86 anni. Il cantore dell’Italia contadina, regista, scrittore e sceneggiatore, era nato a Bergamo il 24 luglio 1931. Nel novembre del 2007 aveva ricevuto a Rimini il Premio Fellini.

Da Bergamo Olmi si era spostato prima a Treviglio e poi a Milano, dove fu un “Ragazzo della Bovisa”, come titolò il suo libro autobiografico. Perse molto presto entrami i genitori; il padre era un ferroviere licenziato per antifascismo che poi morì in guerra. frequentò l’Accademia, ma intanto fu assunto come fattorino alla Edisonvolta. Notata la sua passione per il cinema, gli fu affidato il compito di documentare l’attività della società. Ne nacquero oltre 40 documentari industriali, ma dove era sempre l’uomo a emergere.

Nel 1961 ottenne un grande successo di pubblico al festival di Venezia con «Il posto», quel lavoro fisso che un giovane cerca nella Milano di allora.

Nel 1969, nel girare i «Recuperanti» per la Rai, (storia di due raccoglitori di residuati bellici sull’altopiano di Asiago) si innamora di quei luoghi dove poi si trasferirà definitivamente e fonderà anche una una scuola per giovani registi Ipotesi Cinerma.

Nel 1977 Olmi dà alla luce quello che molti considerano il suo capolavoro assoluto, L’albero degli zoccoli (1978), che si aggiudica la Palma d’oro al Festival di Cannes e il Premio César per il miglior film straniero. Nel 1982 dirige Camminacammina, allegoria sulla favola dei Re Magi. Torna a girare documentari per la RAI, oltre ad alcuni spot televisivi.

Dopo una dura lotta contro una grave malattia, la sindrome di Guillain-Barré, che lo tiene a lungo lontano dai riflettori, nel 1987 Olmi torna a dirigere una pellicola con il claustrofobico Lunga vita alla signora!, premiato al Festival di Venezia con il Leone d’Argento. L’anno seguente si aggiudica, invece, il Leone d’Oro (e poi quattro David di Donatello) grazie a La leggenda del santo bevitore con Rutger Hauerbasata sull’omonimo racconto scritto da Joseph Roth.

Cinque anni dopo, nel 1993, trae Il segreto del bosco vecchio dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati; la pellicola vede come protagonista Paolo Villaggio, un evento piuttosto raro per Olmi, che privilegia attori non professionisti. Nel 1994 dirige un episodio del vasto progetto internazionale Le storie della Bibbia, a cui partecipa anche la Rai, Genesi: La creazione e il diluvio. Nel 2001 dirige Il mestiere delle armi, film storico in costume con Raul Bova nelle vesti di Giovanni delle Bande Nere, presentato con successo al Festival di Cannes 2001 e acclamato a livello internazionale. Il film si aggiudica 9 David di Donatello.

Nel 2003 approda in una Cina senza tempo per raccontare epiche vicende di pirati e di arrembaggi in Cantando dietro i paraventi, anch’esso acclamato dalla critica, che vede Bud Spencer come unico attore occidentale, insieme a Camillo Grassi, in un cast interamente orientale. Nel 2005 collabora con altri due grandi registi, Abbas Kiarostami e Ken Loach, nel film Tickets.

Nel 2007 esce Centochiodi, che Olmi annuncia come il suo ultimo film di finzione, avendo deciso d’ora in poi di tornare a dirigere solo documentari. Nel 2008 riceve il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 2013 l’Università di Padova gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Umane e Pedagogiche per “la sua azione di valorizzazione delle radici culturali, della memoria, delle tradizioni, della grande storia e dell’esperienza quotidiana e delle piccole cose.”

Ermanno Olmi era sposato con Loredana Detto, che fu la protagonista femminile de Il posto.

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