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Centro 21 nella camera ardente: “Quando finirà il lutto, non dimenticatevi di noi”

È un lungo e commosso abbraccio quello con cui Riccione saluta “i magnifici sette”, le vittime dell’incidente stradale sull’A4 di venerdì scorso. Così, infatti la città ha ribattezzato i cinque ragazzi del Centro 21 Francesca Conti, Rossella De Luca, Maria Aluigi, Valentina Ubaldi e Alfredo Barbieri, la responsabile educativa Romina Bannini e l’ex sindaco della Perla Verde Massimo Pironi. Alla camera ardente allestita al Playhall il pellegrinaggio dalle 15 di questo pomeriggio è continuo, come riporta l’Agenzia Dire.

E proseguirà in serata fino alle 22 e nella mattinata di domani. Le sette bare in legno chiaro allineate, le rose bianche e rosse, gli anturium candidi, e il silenzio ogni tanto rotto dalla commozione e dai pianti. Al primo picchetto d’onore ci sono la sindaca della Perla Verde Daniela Angelini, il presidente della Provincia Riziero Santi, la consigliera regionale Nadia Rossi e il parlamentare riminese Andrea Gnassi, seguiranno gli altri: sono un centinaio le persone che si sono prenotate, in gran parte civili a testimoniare l’attaccamento al Centro 21 di tutta la comunità. Tra loro c’è anche Maria Cristina Codicè, presidente del Centro 21 e mamma di una delle vittime, Maria Aluigi: “Loro- si ferma con la stampa- sono già tutti insieme in Paradiso e sono la nostra guida, i nostri magnifici sette. Chiediamo loro che ci indichino la strada giusta, soprattutto per le altre famiglie e i ragazzi che contano su quello che con Massimo e Romina avevamo iniziato”. La commozione traspare dagli occhi quando sottolinea che Riccione “ha imparato a conoscerci e non ci ha abbandonato, una compagnia commovente. Non sentirsi sola- sottolinea- è la cosa che più sta aiutando in questo momento”. Ma non tutto finisce oggi, prosegue, il Centro va avanti, e se qualcuno se ne dimenticherà, promette la presidente, “lo andremo a punzecchiare.

I ragazzi che oggi piangiamo sono un esempio plateale” del lavoro della struttura: “Tre avevano un contratto di lavoro regolare a tempo indeterminato e tutti e cinque già vivevano in maniera indipendente. Non stiamo parlando di assistenza, stiamo aiutando ragazzi che hanno le capacità a diventare autonomi”. Certo, conclude, ora il momento è duro, è l’ora del pianto in via Limentani: gli educatori aiutati da psicologi supportano ragazzi e famiglie per “guardare la cosa per quello che è, per starci davanti”. L’omaggio ai “magnifici sette” intanto prosegue e i sette registri per le presenze si arricchiscono non solo di nomi, ma anche di saluti, storie e ricordi. La camera ardente sarà aperta anche domani dalle 7 alle 11, mentre alle 14.30 si terranno i funerali allo stadio comunale, presieduti dal vescovo Francesco Lambiasi, per i quali sono attesi tra gli altri l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, la presidente dell’Assemblea legislativa regionale Emma Petitti e il sindaco di San Donà di Piave, luogo dell’incidente in provincia di Venezia, Andrea Cereser.

E c’è chi parla, tra i cittadini, a nome della comunità. ” “In questi giorni abbiamo cercato di dare un senso a tutto questo – dicono alcuni – perché ora sappiamo che queste sette persone non ci sono più adesso”.  “Speriamo che questa tragedia possa smuovere le coscienze dei riccionesi  sul fatto che il Centro 21 non è un luogo anonimo in cui venivano parcheggiate persone con disabilità. Loro, le ragazze e i ragazzi, assieme a Romina e Massimo erano e sono persone meravigliose, uniche, maestri nell’insegnarci a vivere con bontà e umanità, quell’umanità che ora sta venendo a mancare nella società. Speriamo che il loro insegnamento possa arrivare ben oltre Riccione”.

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