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Morte del parà Scieri chiesti 18 anni per l’ex caporale Antico

Condannare a 18 anni l’ex caporale della Folgore Andrea Antico, principale indagato per la morte di Emanuele Scieri, e a 4 anni altri due ex ufficiali dell’esercito. Lo chiede la procura di Pisa, che nel 2017 ha riaperto le indagini sulle ultime ore di vita del parà siciliano di 26 anni, precipitato dalla torre di asciugatura dei paracadute nella caserma della Gamerra di Pisa, in circostanze mai chiarite. Era il 16 agosto 1999 e Scieri, secondo quanto ipotizzato da due diverse inchieste – una del tribunale militare di Roma – sarebbe stato vittima di un caso di nonnismo estremo, una punizione per aver usato il cellulare.

Cinque in tutto gli ex caporali per i quali il procuratore Alessandro Crini e il sostituto Sisto Restuccia hanno individuato responsabilità: oltre ad Antico – unico degli indagati ancora in servizio nell’esercito, accusato di omicidio volontario in concorso –, i pm hanno chiesto di condannare a 4 anni anche gli ex ufficiali Enrico Celentano e Salvatore Romondia, indagati per favoreggiamento (reato che la procura ha proposto al giudice di riqualificare in depistaggio). Tutti e tre hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, che dà diritto al taglio di un terzo della pena. Chiesto invece il rinvio a giudizio per gli altri due ex caporali, Alessandro Panella e Luigi Zabara, anche loro accusati di omicidio volontario in concorso: verranno giudicati col rito ordinario.

Le richieste sono arrivate al termine di una lunga requisitoria, durata circa otto ore. “A ricollocare il terzetto di ex caporali sulla scena del crimine sono le voci di caserma – ha detto il procuratore Crini – Le testimonianze di allora e di oggi hanno evidenziato una linearità del racconto”. Il procuratore ha anche definito “stravagante l’ispezione condotta alla Gamerra dal generale Enrico Celentano la notte di Ferragosto”: per l’accusa, sarebbe stato lì proprio perché informato della morte di Scieri, il cui corpo fu ufficialmente trovato soltanto il giorno dopo.

Andrea Antico è difeso dagli avvocati Fiorenzo ed Alberto Alessi ed abita nel Comune di Montescudo-Montecolombo dove ricopre anche la carica di consigliere comunale di minoranza.

Da Repubblica Firenze

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