Al primo consiglio comunale utile dopo l’insediamento avvenuto il 27 giugno scorso il sindaco Ciotti, in una variazione di bilancio approvata giovedì scorso, identifica le priorità del 2017.
Vengono destinate ai parchi e ai giardini i risparmi degli stipendi degli amministratori, individuati per il secondo semestre del 2017 in circa 30.000 euro.
E’ frenetica l’attività nei parchi dove giochi, panchine, recinzioni ammalorate sono in corso di riparazione o in via di sostituzione.
La piazza istituzione per eccellenza che è piazza del Popolo ha visto il ritorno del gorgoglio della fontana del Mercurio con una nuova illuminazione a led. E entro settembre verrà sistemato l’impianto di illuminazione artistica del palazzo municipale.
Due i punti di particolare rilievo inseriti nella variazione di bilancio di mezza estate: il reperimento delle risorse per partire con le progettazioni relative al completo rifacimento di piazza Boccioni che ospita “Il colpo d’ala” di Boccioni e i lavori di completamento del centro storico.
Nei prossimi giorni si prevede la loro pubblicazione con una particolare attenzione ai professionisti con meno di 35 anni di età.
Il consiglio si è particolarmente concentrato sulla comunicazione da parte del Sindaco Ciotti delle linee guida che seguirà per il mandato 2017/2022.
Il sindaco ha esordito citando i versi di una canzone di Bob Dylan del 1964, Time is changing laddove afferma “E se il tempo per voi rappresenta qualcosa fareste meglio ad incominciare a nuotare o affonderete come pietre perché i tempi stanno cambiando” per significare che c’è un grande cambiamento da operare e i tempi sono oramai ristretti.
Sono sei i progetti strategici individuata da Ciotti:
1. Partecipazione, trasparenza e comunicazione: un’organizzazione al servizio dei cittadini e dell’impresa;
2. Territorio ed ambiente;
3. Welfare, il sociale che fa bene;
4. Cultura, formazione e giovani. Il nostro futuro è già presente;
5. Morciano, il centro dei servizi della Valconca;
6. Rigeneriamo Morciano.
Ciascuno articolati in tempi e modi del resto Ciotti, citando De Rita ha affermato “che la situazione di oggi stante la totale incertezza, chiede di mettere i programmi in soffitta e lasciare spazio alla logica delle piccole cose da scadenzare in una agenda.”
Quindi cose fattibilità e misurabili.
I punti maggior rilievo sono:
- La centralità della famiglia e la determinazione del Comune di rappresentare un valido corrimano per la crescita e la cura dei figli mediante il costante miglioramento dell’offerta educativa e dei servizi materno infantili garantendo assistenza a chi vive situazioni di disagio o conflitto e favorendo l’integrazione;
- Un nuovo servizio di raccolta dei rifiuti dando ampio spazio al porta a porta nella raccolta dei rifiuti e mettendo al suo servizio sistemi sempre più evoluti per arrivare alla determinazione delle cosiddette tariffe puntuali.
- la messa a punto di politiche fiscali che si basino sulla rimodulazione dell’addizionale Irpef per renderla più progressiva riducendola ai redditi bassi, sulla razionalizzazione e ottimizzazione della spesa, sulla destinazione delle risorse in base ai progetti e non più alla spesa storica, sul contrasto all’evasione fiscale.
- la messa in campo di interventi di manutenzione ordinaria contro il deperimento delle infrastrutture e dei monumenti e la risistemazione delle piazze principali all’insegna di nuove e più moderne forme di arredo urbano;
- Sulla Ghigi: va ricordato che l’obiettivo di tale piano, sin dalla sua ideazione del 2003 e così come ribadito dal procedimento partecipativo denominato “Morciano 2030”, è quello di effettuare una concreta ricucitura urbana del centro con il resto di Morciano, individuando, in tale contesto, servizi alla città, commercio, residenza e direzionale. Valorizzando l’intorno ed il patrimonio comunale di valenza storico – testimoniale qual è la ex scuola elementare. Fermo restando il reperimento di superfici per il soddisfacimento delle necessità di natura collettiva e sociale che legano l’interesse pubblico a quello privato, il piano non dovrà destinare alla pubblica gestione funzioni ed attività già previste ed implementate sul territorio comunale creando inutili e costosi doppioni, ponendo altresì in primo piano la sostenibilità economica della gestione corrente delle nuove strutture da destinare all’uso pubblico.