Il 3 febbraio del 2017, Claudio Battazza, 58 anni, viene arrestato dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria e mandato ai domiciliari. Con lui nel registro degli indagati anche il vice sindaco, Stefano Dradi, il segretario comunale, Rosanna Furii, il ragioniere e l’intera giunta. L’accusa è di avere certificato false sponsorizzazioni legate alla fiera di San Gregorio e alla riqualificazione dell’ex Ghigi, per quasi 400mila euro. Tra gli obiettivi, quello di raggiungere la parità di bilancio.
Battazza si è sempre dichiarato innocente e corretto. Dopo la revoca dei domicialri Battazza ha spiegato le sue ragione in un’affolata assemblea cittadina. L’ex sindaco non ha voluto nascondersi e convinto della correttezza del suo operato e della sua giunta, ha spiegato il suo punto di vista in modo molto chiaro. Ha spiegato l’atto principale dell’accusa che riguarda la sponsorizzazione. Ha letto gli atti della procura e del Gip dove viene chiarito che non ha commesso fatti corruttivi. Gli es
A seguito dell’arresto Battazza si dimette da sindaco e vengono indette elezioni anticipate per il Comune di Morciano. Elezioni vinte dal centrodestra con il sindaco Ciotti a giugno del 2017.
Dopo oltre due anni giovedì 27 giugno si svolge l’udienza davanti al GIP per la richiesta di rinvio a giudizio chiesta dalla Procura.
Claudio Battazza non si nasconde ed anche in questa occasione dice il suo pensiero sulla sua pagina FB:“Ebbene sì, giovedì prossimo un giudice dovrà stabilire se rinviarmi a giudizio. In altri termini dovrà decidere se sottopormi a processo. Questo avviene a oltre 850 giorni da quel fatidico 3 febbraio 2017, giorno in cui sono stato sottoposto agli arresti domiciliari.
Questo sancisce, inoltre, che nessuno mi ha mai giudicato colpevole (nemmeno in primo grado) e pertanto sono incensurato.
Ancora una volta non posso che affrontare la situazione a testa alta, sicuro della mia innocenza e certo che in un paese democratico e libero, nessun innocente può essere condannato.
Sono sicuro che coloro che hanno determinato tutto ciò, per puro interesse economico personale, “non passeranno indenni e saranno chiamati a renderne conto nel regno dei cieli”.