Il Comune di Morciano stringe i tempi in materia di urbanistica e rigenerazione urbana: con il voto di ieri sera in Consiglio comunale è arrivato il via libera all’atto di indirizzo che porterà alla definizione del Pug (Piano urbanistico generale), il nuovo strumento previsto dalla legge regionale che manderà in pensione il vecchio piano regolatore, cancellando di fatto tutte le previsioni precedenti. Un passo necessario in quanto, in base alla normativa, le procedure per l’approvazione del Pug dovranno essere avviate dai Comuni entro il 1° gennaio del 2021 e completate necessariamente entro il 1° dicembre 2023. A tenere banco, in apertura di seduta, è stata però la vicenda del comparto ex Ghigi: il sindaco Giorgio Ciotti, dopo aver ripercorso la storia quasi ventennale del progetto di riqualificazione urbana, ha illustrato ai consiglieri quello che sarà il ruolino di marcia dell’amministrazione comunale a seguito delle sentenze del Tar dell’11 febbraio scorso. “Le sentenze – ha spiegato il primo cittadino – non entrano nel merito dell’attività amministrativa dell’ente, ma rigettano le istanze di fatto per un difetto di legittimità dei ricorrenti. Pur esprimendo una soddisfazione parziale per questa conclusione, due sono le note positive da tenere in considerazione. La prima è che, in tutti questi mesi, i diversi soggetti, inclusi quelli giuridici, hanno avuto la possibilità di approfondire le carte nella vicenda con il massimo grado di dettaglio. La seconda è data dal fatto che il Comune è ora libero di operare, senza la spada di Damocle di un eventuale annullamento fin dall’origine di tutti gli atti”. Il prossimo step sarà dunque la definizione – da parte del Consiglio e da parte della relativa Conferenza di programma riunita a livello regionale – “del nuovo accordo di programma, mediante il quale raggiungere la quadratura del cerchio e il quale rappresenterà la cornice entro cui andrà inscritto il piano urbanistico attuativo. La speranza è che, con la collaborazione del soggetto attuatore, l’iter relativo all’accordo di programma possa concludersi entro pochi mesi, così da mettere la parola fine a una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo”. Spazio quindi al dibattito sul nuovo Pug, con il sindaco Ciotti che ha ricordato come “il 2020 sarà un anno di transizione: a partire dal 2021 decadranno una serie di previsioni urbanistiche, che potrebbero mettere in difficoltà tecnici e privati se non adeguatamente comunicate dai Comuni. Pertanto è necessario arrivare all’adempimento degli obblighi nei termini previsti”. La relazione sul Piano urbanistico generale è stata affidata all’ing. Giuseppe Lopardo, responsabile edilizia privata e urbanistica. Il primo adempimento per il Comune sarà la costituzione dell’Ufficio di piano, una struttura tecnico – organizzativa composta da professionisti del settore, con il compito di tracciare un quadro conoscitivo approfondito e mettere in moto il procedimento. Il Pug si pone come obiettivo quello di disincentivare il consumo di suolo in favore della rigenerazione urbana e della riqualificazione del patrimonio esistente. Andrà a definire il nuovo perimetro del territorio urbanizzato, non corrispondente a quella che è la situazione attuale ma a quella dell’entrata in vigore della legge regionale. Verrà fissato un limite al 3% per il consumo di territorio urbanizzato e saranno ammesse nuove previsioni solo nel caso in cui non sussistano alternative concrete e di insediamenti strategici. L’entrata in vigore del Pug si articolerà in tre fasi: consultazione, formazione e approvazione. Richiesto al Comune di organizzare almeno un incontro pubblico informativo con la cittadinanza. Il sindaco Ciotti ha chiuso il dibattito escludendo la possibilità di realizzare il Piano in accordo con l’ente Unione Valconca o in forma associata, tanto per ragioni economiche quanto per l’identità territoriale morcianese.